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sabato 13 gennaio 2018

La mia traversata a nuoto dello stretto di Catalina





Catalina Island far far away














Per compiere la traversata del Catalina Channel (L.A. – California) occorre rispettare alcune regole fondamentali della Catalina Channel Swimming Federation - CCSF (https://swimcatalina.org/): si nuota senza muta, con un normale costume da piscina, la cuffia e gli occhialini; non si può mai toccare il kayak o la barca che seguono da vicino.
La distanza da percorrere è di circa 20/21 miglia (più o meno 32/33km, a seconda delle correnti).
 Generalmente si parte di notte per evitare il traffico delle navi e le correnti sfavorevoli.
Io sono partita alle 00,16 del 22 agosto 2015, dalla spiaggia di Doctor's Cove - Isola di Catalina Le condizioni del tempo erano ottimali: mare calmo, leggera brezza, temperatura dell'acqua 21/22 gradi circa
(70/71 Fahrenheit, che per lo stretto di Catalina è insolitamente "calda").
 Durante la traversata ho ricevuto alcune "visite" piuttosto insolite per quel tratto di oceano Pacifico. Alle 8,32 del mattino, uno squalo martello di circa 2 metri, senza intenzioni aggressive, avvistato a poco più di una quindicina di metri da me. Alle 10,37 una tartaruga marina, a circa 10 metri. Tra le 11,17 e le 11.23, un giovane squalo blu, a circa 20 metri.
Sono arrivata alla spiaggia di Terranea Cove di Ranchos Palos Verdes, dopo 12 ore, 10 minuti e 38 secondi: la prima donna italiana nella storia ad aver attraversato lo stretto di Catalina a nuoto.
Qui sotto i miei pensieri, necessariamente, liquidi e frammentari.
  


Catalina
Pensieri liquidi


 
Strani sogni

Inizio
Notte 20/21 agosto 2015
Oceanside (Ca) – Home: Sogno. Notte. Mare. Nero. Onde. Pesci. A branchi numerosissimi. Uno grande. Enorme (Balena? Leviatano?). Nero come il mare. Nero su nero. Spalanca la bocca. Gigantesca. Come Pinocchio ci nuoto dentro: bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Nero.

Ω Ω Ω
Giorno
Oceanside (Ca) - Home: Feeding plan: pronto. Integratori: pronti. Cuffia, costume occhialini: pronti. Vestiti caldi per il “prima” e il “dopo” traversata: pronti. Io: pronta, ma vorrei essere altrove.

Tardo pomeriggio – ore 16 circa
Oceanside (Ca) - Home: arriva a prenderci Anthea Beletsis (con il kayak). Caricata la macchina. Partiamo in tre: Anthea (paddler), Ingrid (head-crew), io (swimmer…ma vorrei non esserlo più).

Ω Ω Ω

Tardo pomeriggio (segue)
Freeway 405: On the road verso San Pedro (Ca). Da lontano scintilla l’Oceano. Pacifico Lo guardiamo tutte. Anthea, mi guarda e sorride: we’re near… si we're near, ma vorrei essere altrove.

Freeway 405: Penso: illusioni, aspettative, desideri, speranze, scopi, sono tipicamente umani. Penso: Oceano = Natura. Natura priva di telos. Tantomeno fini che hanno a che fare con l'Uomo. Con me. La natura segue leggi fisiche. É indifferente a tutto. Penso. Penso la lezione di Leopardi. Lo penso ma, poi, vorrei invocare Divinità barbare, Dei mediterranei (schiere di Dattili, Eolo, Poseidon, Minerve alate), Madonne cristiane, Pater noster. Penso: è tutto inutile. Penso: lo è davvero? Penso: le mani di dio. Penso Rodin. Penso é troppo facile ora avere fede. Penso: paura, fragilitá. On the road procediamo verso la nostra meta.

Freeway 405: Penso (ancora): affrontare il mare ad "armi pari”: sfida? insolenza? vanità?
Métron (limite, il mio). Hybris (tracotanza, la mia). Didódai díkēn: pagherò il fio di così tanta tracotanza? Si risveglieranno le Erinni o veglieranno le Benevole?


Freeway 405: Altri pensieri: non posso controllare il mare, le correnti, i venti. Posso controllare solo il mio corpo e la mia mente. Sicura?  No. Riformulo: posso tentare di controllare. Devo sperare di controllare. Devo controllare. Solo il mio corpo. E la mia mente. Tutto il resto in balia degli eventi, del mare, delle sue creature. Di chi mi accompagna. Fiducia. Fiducia negli altri. Fiducia in me stessa. Fiducia nella sorte, nei venti, nelle correnti. Fiducia nei pesci.


Ω Ω Ω


Sera - ore 19 circa
San Pedro (Ca) – Long Beach Habor : Arrivate, attendiamo sul molo. Osserviamo pescherecci ormeggiare con sea lions e pellicani a seguito. Arriva il capitano dell'Outrider (John Pittman). Arrivano i due Observers del Catalina Channel Swimming Federation - CCSF (Jodi DiLascio e David Clark), arriva Neil van der Byl (paddler). Passa Dan Simonelli per un saluto e per portare acqua (spacciata per) miracolosa: la kangem water. La bevo. Come fosse acqua santa, acqua di Lourdes. L'Outrider ritarda la partenza: problemi col motore? Penso, bene tanto non ho fretta. Spero in un guasto irreparabile. In un autoaffondamento dell’Outrider. L’Outrider parte.


Sera - ore 22 circa
Sull’Outrider (in viaggio verso l'isola Santa Catalina – più o meno due ore): Esame del feeding plan: Ingrid spiega. Esame degli integratori: altre spiegazioni pazienti di Ingrid. Raccomando: acqua calda, bollente, per sciogliere integratori e maltodestrine. Raccomando (ancora):  warm feed, please. Speranze: speriamo non mi facciamo star male di stomaco. Training mentale: aspettati sapori disgustosi; aspettati lingua&gola bruciata dal sale. Aspettati il peggio. Sempre. Messa a punto: da dove mi passeranno gli alimenti? Neil (perentorio): dal kayak. Tutti approvano. Anch’io. Neil si è portato un piccolo zaino che pare la borsa di Mary Poppins: estrae pinzette e trasforma delle semplici bottigliette in borracce. Pronte a essere lanciate in acqua e riprese dal kayak.

Sempre sull’Outrider (sempre in viaggio verso l'isola Catalina): è ora del briefing. Momento solenne. Riuniti in cabina. Tutti presenti: swimmer (Sabrina), headcrew (Ingrid) paddlers (Anthea e Neil) observers (Jodi e David), captain (Jonh Pittman). Mi siedo vicina a Jodi: la sua presenza, non so perché, mi rassicura. Jodi&David enunciano (solennemente) le regole del CCSF: è permesso indossare solo una cuffia, gli  occhialini e un normale costume da piscina. E’ permesso spalmarsi di vaselina o lanolina. Non è permesso toccare il kayak o la barca. Il cronometro parte dal momento in cui metti un piede in acqua. Il cronometro si fermerà nel momento in cui metterai entrambi i piedi sulla sabbia asciutta. Sguardi. Domande. Spiegazioni. Rassicurazioni

Penso: ok keep calm Sabrina. Segui il kayak nuota non fare mai di testa tua, nuota. Segui il kayak. Tu segui il kayak. Non viceversa. Tu dai il ritmo. L'Outrider la direzione. Il kayak segue l’Outrider. Fidati. Siamo qui per te. Perché tu possa traversare questo stretto. Arrivare. Toccare la terraferma. Tornare a casa. Dicono.

Neil dice (severo): non allontanarti dal kayak. Il kayak non verrà a prenderti se ti allontani. Poi dice: immagina il kayak come la corsia della piscina. Segui la corsia. Facile, penso. Sono in piscina. Il kayak è la corsia. Bene sì. Facile. Seguo la corsia. Non ho paura. Acqua fredda. Gli observers sentenziano (gravi): questa è una traversata di acque fredde, a cold water challenge. Fortunata. Sei fortunata l'acqua è quasi calda: 21/22 gradi. L’Oceano è calmo. Smoother. Condizioni ideali. Dream condition for a swimmers. Keep calm. Siamo qui per te: questa è la tua festa. It’s your party. Ora dormi. Riposati. Dicono.

Si ora mi stendo e dormo. Punk nelle orecchie. Occhi chiusi. Mi copro, vestiti caldi a strati e sotto il costume. Colorato. Allegro. Voglio allegria: it’s my party. L’Outrider avanza e ondeggia. Smetto di pensare. Non pensare. Tra poco arriveremo all’Isola Catalina. Non pensare. Musica. Alza il volume.

Ω Ω Ω

Jodi & io
22 agosto 2015 
Isola di Catalina (Passata da poco la mezzanotte): ci siamo l'Outrider è quasi arrivato. Sento che rallenta. Balzo su. Sono pronta. Rido. Mi spoglio. Resto in costume. Mi spalmo di lanolina. Ingrid mi aiuta. Prendo dose doppia di integratori preparati da Ingrid. Ho freddo. No non è vero. Non ho freddo. Sistemo la luce sulla cuffia. Ingrid mi aiuta a sistemare la candela luminosa sul costume. Nervosismo. Ingrid spezza la candela. Come ha fatto? Sono tutta luminescente. Strisce luminose verdi lungo le gambe. Ingrid ha le dita delle mani tutte verdi. Mi viene da ridere. Ingrid sistema una nuova candela. Ecco sono pronta. Esco dalla cabina. Mi guardo attorno. E’ tutto buio. Ho freddo, non importa, non ho freddo, non lo sento. Ho freddo appoggio le mani sul thermos caldo (meglio di niente penso, ma non pensare). Ecco ci siamo. Metto gli occhialini: li ho sporcati di lanolina, pulisco le mani, pulisco gli occhialini, li rimetto. Esco sulla ponte. Guardo il mare, Anthea vicina sorride, mi incoraggia. Ingrid, mi rassicura dice: vai. Nero. Devo saltare in acqua. Rido. Stringo la mano a Jodi. Una stretta forte. Neil sta preparando il kayak. Cerco il fondo dell’acqua. Nero. Chiedo è abbastanza profondo? Si lo è. Si è ora. E’ ora, dai. Tuffati. Mi tuffo.
 
 Ore 00,16
Dall’Outrider (ormeggiato) all’Isola di Catalina
Mi tuffo. Cerco di fare un tuffo dignitoso. Come se fossi in piscina. Ai blocchi di partenza. Penso: ma sono un brocco nei tuffi. Penso non importa. Pronti, Via. Ecco sono in acqua.
Mi dirigo verso la Doctor’s Cove Beach. Acqua fredda. No. Meno fredda di quanto mi aspettavo. Penso: Ok posso farcela. Devo farcela. Sono sulla spiaggia. Esco dall'acqua. Sistemo gli occhialini. Mi attengo alle regole: alzo una mano, metto il piede nell'acqua. Mi dimentico di abbassare la mano. Resto con il braccio alzato, i piedi nell’acqua. Cosa devo fare? Neil dice qualcosa: abbassa il braccio. Non capisco. Neil mi fa segno. Sì devo abbassare il braccio. Lo abbasso. Ecco ora il cronometro è partito: ore 00,16 - 22 agosto 2015. Tic, tac. Entro in acqua. Inizio a nuotare. Bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Nero. Come nel sogno.
Partita!

Ω Ω Ω

La lunga notte

Nell’Oceano – Notte (primi minuti).
Temperatura acqua 72F[1]. Temperatura aria 69F. Altezza onde: mare piatto, glassy. Velocità vento: 5 nodi[2]. Frequenza bracciate: 57 al minuto[3] (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers CCSF).

Penso sto bene. Penso è buio. Penso non importa. Penso è fredda. L’acqua. L'aria. Penso no, non ho freddo. Penso sto bene. Penso nuota: nuota, bracciata, respirazione, gambata. Penso: conta. Conto: uno due tre quattro. Mi fermo a quattro. Di più non riesco. Troppo faticoso. Ricomincio: uno due tre quattro. Sto vicina al kayak. Vicinissima. Non voglio perderlo, perdermi nella notte. Non pensare, nuota.

Il kayak di Neil è grande, a pedali, usa poco la pagaia.  Bene, così riesco a stargli vicino. Il kayak Neil ha una lunga luce verde sul lato: é proprio come la corsia della piscina, penso. Mi sento protetta. L'Outrider è al di là del kayak, lo intravedo, io sono nella posizione più esterna: Outrider, kayak, Sabrina. Respiro a sinistra. Solo così posso vedere il kayak. Quindi io a sinistra sul lato esterno. Alla mia sinistra il kayak e alla sinistra del kayak, l'Outrider. La luce verde del kayak mi ipnotizza.


Nell’Oceano - Notte (prima mezz'ora e oltre).
Temperatura acqua 72F. Temperatura aria 70F. Altezza onde: 1ft[4] (scala Wave Height Feet). Velocità vento: 5 nodi Frequenza bracciate: 53 al minuto (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers CCSF).

Feeding plan: feeding fissato ogni mezz'ora. Quanto è lunga mezz’ora? Non pensare nuota: bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Conta: uno, due, tre, quattro. Neil mi fa segno con la mano aperta: cinque. Cinque minuti al feeding. Gli faccio capire che ho visto: alzo il pollice della mano sinistra senza interrompere la bracciata. Quanto sono lunghi cinque minuti? Neil fa un nuovo segnale: due. Due minuti al rifornimento. Di nuovo rispondo che ho capito alzando il pollice. Poi conto. Conto le bracciate che mancano per arrivare a due minuti. Ne conto quarantadue. Poi arriva il rifornimento. Bevo velocemente. Il rifornimento è caldo sto bene. Neil è soddisfatto. Dice: great stroke Sabrina! ottima bracciata. Continua così. Continuo. Penso: mai nessuno ha detto great stroke Sabrina! Mi sento fortissima. Penso: sì posso farcela. Great stroke Sabrina! Great stroke Sabrina! Penso: no aspetta, è ancora lunga la notte. Hybris. Didónai Díkē. Nuota. Notte. Buio. No non è vero nell’Oceano c’è luce. Si chiama bioluminescenza. Eh ma fa poca luce. Eh ma che ti credevi? Notte buio. Non ci pensare. Guarda la bioluminesceza: tante piccole luci nel mare. Sembrano lucciole. Seguono l’alternarsi delle bracciate. Bello, sì certo. Ma vorrei più luce. Ok ma non ci pensare nuota. E’ notte. Non c'è luce. Ma c'è la luna. C’è la luna? Non lo so non ho guardato. E la luna? C'è? Nuota non pensare, conta: uno-due-tre-quattro. Ricomincia: uno-due-tre-quattro. La prima ora è passata. Siamo al secondo rifornimento. Penso: sto bene. Penso: ho freddo. Sento la pelle d'oca: Si, ma sto bene. Va bene così dice Neil. Aumenta il ritmo, ce la fai? Chiede Neil. Si, ce la faccio. O ci provo. Non lo so. Ho aumentato il ritmo? Non ci penso, riprendo a contare. Meduse in ordine sparso pungono braccia, gambe, pancia. Prurito, non ci pensare, non fanno male. Solo fastidio. Non fanno male. Nuota non ci pensare. Bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Conta. A che rifornimento sono arrivata?


Ore 2.45 – 3.15
Nell’Oceano - Notte (fonda).
Temperatura acqua 72F. Temperatura aria 68F. Altezza onde: 1ft. Velocità vento: non riportata. Frequenza bracciate: 51 al minuto (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers CCSF).

Neil avvisa: al prossimo rifornimento cambio di canoa. Allora son circa tre ore al prossimo rifornimento. Di già? Tre ore. Sei rifornimenti. Conta: uno- due- tre- quattro. Neil si dà il cambio con Anthea. La canoa di Anthea è più piccola, non è a pedali ma solo con la pagaia.  Non posso starle troppo vicino: Non ci riesco. Mi avvicino troppo Anthea non riesce a pagaiare. Non vedo la fine della pagaia. Notte. Buio. Ma dove finisce la pagaia?

Mi avvicino ancora. Finisco quasi sotto la kayak. Mi allontano. Ora sono troppo lontana. Vado più vicina. Cerco le luci del kayak. Cerco di orientarmi con la distanza: non troppo lontana, non troppo vicina. Gli occhialini sono sporchi. Entra acqua.  Devo resistere fino al prossimo rifornimento. Non ci pensare nuota. Conta: uno-due-tre-quattro. Attenta alla pagaia. I piedi hanno toccato, qualcosa. Cosa? Non ci pensare. E’ stato un attimo. Forse non hanno toccato nulla è stata una impressione. Nuota non pensare. Anche la mano destra ha toccato qualcosa. Cosa? non pensare nuota. Avanti. La notte finirà. Sentinella a che punto è la notte?

All’angolo destro dell'occhio destro vedo lampi di luce. Non ci pensare. Saranno gli effetti della bioluminescenza. All’angolo sinistro dell’occhio sinistro vedo invece dei cerchi concentrici. No, non è vero. Non ci sono cerchi in mare. Non pensare. Nuota. Seguo il kayak. Penso: non avanziamo, stiamo girano in cerchio. Lampi di luce nell'occhio destro. Davanti a me appare una palizzata enorme di legno marrone. Impossibile. Siamo in mare. Attenta ci vai a sbattere. Impossibile siamo in mare, non si sono palizzate in mare. Stiamo girando in cerchio. Impossibile l'Outrider sa la direzione. Quando arriva il prossimo rifornimento? Ho freddo. Anthea fa segno con la mano: due. Mancano due minuti. Conta. Forza, conta le bracciate. Ne conto quarantacinque. Arriva il rifornimento: è freddo. Chiedo un rifornimento caldo: a warm feed, please. Ho freddo.

Ore 3,12 - 4,45
Temperatura acqua 72F. Temperatura aria 68F. Altezza onde: 2-4ft. Frequenza bracciate: 53 al minuto. (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers CCSF).

Dall'Outrider vogliono sapere: cosa ha chiesto? Come sta?  Rispondo: good! gooood! (she says she feel good, riporteranno nel diario di bordo). Riprendo a nuotare. Conto: uno-due-tre-quattro. I lampi di luce sono passati. Avanti così. Quando finirà anche questa notte? Mi chiedo. E’ una notte che non passa. Mi rispondo. Si passa. Sto diventando schizofrenica, penso. Penso: pazienza. Ci vuole pazienza, il tempo scorre arriverà il giorno. Pazienza. Non pensare, nuota. Nuovo rifornimento Anthea dice continua da sola, sempre dritta, vado a prenderti del warm feed. Guardo l'Outrider, beccheggia. Mi sembra enorme. Guardo davanti a me. Cerco di decifrare la notte. Vedo onde nere. Anche loro mi sembrano enormi. Mi sembra che mi sollevino e mi sprofondino. Guardo oltre le onde. Lontanissima la luce di un faro: appare e scompare. Mi sembra di vedere delle mura dietro il faro. Perché penso alla città di Dite? Sto andando all’inferno penso. Riprendo a nuotare. Sola. Anthea è andata verso l’Outrider. Non ho paura. Fidati. Vai. Anthea arriverà subito. Questione di minuti. Anzi di secondi. Anche meno. Ecco Anthea con il warm feed. Sto meglio. Riprendo a nuotare: bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Conto uno, conto due. Conto tre. Conto quattro. Ancora tocco qualcosa con la mano destra ma non ci penso e conto. Conto uno. Conto due. Conto tre. Conto quattro.

Penso agli squali. No, non ci sono squali qui. Penso ad altri animali: orche, balene, delfini. No non si sono animali qui. Ci sono io. Non pensare nuota. Conta. Sento la canea che monta. Lo so stanno aspettando: il successo, il fallimento. Ho freddo. Penso: se hai freddo nuota più forte. Non posso fermarmi. Non mi fermerò. Non posso. Non voglio rinunciare. Non me lo perdonerei, non mi perdonerei la canea e quel stupido video ed i commenti. Sento il ringhio di sottofondo. Sento: ah ma noi l’avevamo detto che nuotava troppo lenta; ah ma noi l’avevamo detto che c'era freddo, che c'erano i pescecani … che non poteva farcela.
Penso: maledetta hybris. Ho superato il mio métron. Penso ancora: non ci sono squali. Non se ne sono mai visti qui. Ah che gusto quando dirò fifoni, menagrami non ci sono squali, non ne abbiamo visto uno. Ah che gusto. Non pensare nuota. Non dirai proprio nulla. Nuota. Cerca il ritmo. Conta: uno-due-tre-quattro. Ha da passà ‘a nuttata. Ha da passà.

Ω Ω Ω
L’alba

Nell’Oceano - Alba
Ore – 4.45 – 6,15
Temperatura acqua 72F. Temperatura aria 69F. Altezza onde: 1ft. Velocità vento: 3-4 nodi. Frequenza bracciate: 52 al minuto (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers CCSF).

Nuovo rifornimento. In lontananza mi pare di vedere il cielo più chiaro. Chiedo ad Anthea se sta arrivando l'alba. Yesss, dice e sorride. O forse così mi pare o così ricordo. Penso è fatta, se supero la notte è fatta. E’ passata ‘a nuttata. E’ passata. Nel frattempo Ingrid, l’headcrew, lotta contro la nausea.
Nuovo cambio di turno dei kayakers, arriva Neil: c’è luce. Finalmente. Vedo Neil, finalmente. Non più la luce verde ipnotizzante della canoa. Al primo rifornimento glielo dico: finalmente posso vederti. Dall'Outrider vogliono sapere cosa ho detto e poi tutti sorridono (nel diario di bordo annotano: Sabrina says: “All right. Finally I can see you”. All smiles). Arriva del warmfeed. Sto bene. Sto bene (nel diario di bordo annotano ancora: “I’m feeling very good!”, says Sabrina). Nuoto. Non ho problemi. Con la luce aumento il ritmo. Dall'Outrider arriva odore di uova fritte e bacon. Sulla barca è ora della colazione. Mi viene una fame sgangherata, penso che mangerei una dozzina di uova. Penso che vorrei essere sull'Outrider al caldo ad ingozzarmi di cibo. Poi penso ok con la luce arriva il sole. Tra un po' arriverà il sole. Here comes the sun. Canticchio. E sono quasi felice.


Ω Ω Ω

Giorno, finalmente!

Nell’Oceano – Giorno
Ore 6.15 – 7,45
Temperatura acqua 72F. Temperatura aria 69F. Altezza onde: 2-4 ft. Velocità vento: 3-4 nodi. Frequenza bracciate: 53 -50 al minuto (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers CCSF).

Nebbia, nebbia, nebbia e ancora nebbia. Sono circondata dalla nebbia.
Al rifornimento chiedo: quando arriva il sole? Presto, rassicura Neil. L’oceano ha preso un colore grigio metallico. Sabrina hoping for the sun scriveranno gli observers. Si spero nel sole. Spalle fredde. Vorrei del sole che mi scaldasse le spalle, la schiena. Al rifornimento successivo chiedo ancora: ma il sole tra poco arriva, vero? Il sole non arriva. Mi viene voglia di piangere. Solo nebbia. Una nebbia oceanica. Non si vede nulla. E poi, a tradimento, eccolo: un crampo. Parte dal piede sinistro e risale lungo la gamba. Mi concentro. Cerco di controllarlo. Provo ad andare avanti. Bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Posso controllarlo, penso. Voglio controllarlo. Finisco di pensarlo e  il crampo si prende anche la gamba destra. Vai avanti, mi dico. No. Vai avanti! No, non ce la faccio. Mi fermo. Le gambe sono di sasso. Mi tirano giù. Non riesco a muovermi. Cramps! Grido. Neil chiede se sull’Outrider ho portato qualcosa contro i crampi. Scuoto la testa, mortificata. No non ci avevo pensato e poi cosa si prende contro i crampi? Neil dice ci penso io. Fruga nello zaino di Mary Poppins ed esce una bustina. Dentro c'è una sostanza marrone. E’ senape! Buona. Penso. Ne vorrei ancora. Poi penso: senape per far passare i crampi. Questi sono pazzi. Sono Pazzi Questi Americani. No fidati, lo sanno. Yesss i crampi sono passati. Le gambe riprendono la loro battuta.  Le braccia riprendono a girare. Bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Sono persino felice. Prendo velocità. Uno-due-tre-quattro. Vai. Neil grida a Jodi: must be the mustard kicking her (anche questa frase viene puntigliosamente annotata nel diario di bordo).

Ore 7.30 - 8,37
Temperatura acqua 72F. Temperatura aria 69F. Altezza onde: 2-4 ft. Velocità vento: 3-4 nodi. Frequenza bracciate: 52 al minuto (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers CCSF).

Io nuoto. Non penso. Il labirinto dei miei pensieri è sbarrato. Al centro c’è solo un pensiero: nuota, nuota, nuota. Per il resto nella mia testa si è fatto il vuoto.
Però la spalla destra mi fa male. Non voglio fermarmi. Continuo a nuotare. Ogni bracciata parte un dolore lancinante. Cosa devo fare? Fermarmi? Dirlo? Stare zitta? Continuo a nuotare. Ma al successivo rifornimento Neil mi chiede se mi fa male la spalla. Dice che ho cambiato la bracciata: il dolore non è sfuggito al suo occhio vigile. Ammetto: sto male. Mi passa un antinfiammatorio. Lo prendo e riprendo a nuotare. Il dolore diminuisce. Poi passa. La bracciata torna regolare. In lontananza si intravede la terra.  Ma non ci voglio pensare, se ci penso so che sarà troppo lontana e allora crollerò. Non ci pensare non c’è terra, solo mare e acqua salata.

Nuoto. Bracciata. Bracciata. Respirazione. Gambata. Cos’è quell’agitazione sulla barca. Che succede. Osservano il mare. Guardano Neil. Neil li guarda. Osserva il mare. Non pensare. Nuota. Nuoto vicino al kayak. Più vicino. Non chiedere. Meglio non sapere. Nuoto: bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Conto: uno, due, tre, quattro. Nel frattempo nel diario di bordo annoteranno: “6-8 feet[5] hammerhead cruised by Port-bou, about 20 yards[6] from swimmer. No aggressive action. Crew just watched till out of sight”.


Ore 8,50 - 10,00
Temperatura acqua 72F. Temperatura aria 69F. Altezza onde: 1 - 2 ft. Velocità vento: leggera brezza (light breeze). Frequenza bracciate: 53 al minuto (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers CCSF).

Condizioni del mare ottime: “still dream conditions for a marathon swim”. Nuovo cambio: si alterna Anthea. Bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Osservo Anthea: pagaia sicura, tranquilla. Penso: sto nuotando nell’Oceano, ho al mio fianco un ex pilota d'aereo, suo padre è uno dei fondatori della scuola di psicologia di Palo Alto. Queste cose possono accadere solo in America. E’ il sogno americano. Spero che sia sogno americano anche per me. Nuoto, conto, respiro, non penso.

                                   
C'è nuova agitazione sull’Outrider. Osservano il mare. Guardano Anthea. Anthea li guarda. Forse dice qualcosa. Osserva il mare. Non pensare. Nuota. Nuota vicino al kayak. Più vicino. Non chiedere. Meglio non sapere. Anthea si avvicina all'Outrider. Io mi impongo di non pensare e restare vicinissima al kayak, continuo a nuotare, regolare.
Nuoto: bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Nel frattempo sul diario di bordo annoteranno: “10,47 sea turtle basking on surface about 10 mt from Sabrina. Tartaruga!”. Dall'Outrider tutti rimangono affascinati: mai si era vista una tartaruga marina in quel braccio di oceano.
E poi circa mezz'ora dopo annoteranno ancora: “11.17 small shark, paralleling our course, overtaking and passing ahead of us. At the closest it was about 20mt to starboat of Sabrina and kept on going. Saw it until 11,23”.
Tutti (mi diranno poi) tirano un sospiro di sollievo. Io, volutamente ignara, continuo con la mia nuotata. Bracciata-bracciata-respirazione-gambata.
Anthea al kayak


Ore 11,28 – 12,27
Temperatura acqua 71F. Temperatura aria 73F. Altezza onde: 1 - 2 ft. Velocità vento: 8-9 nodi. Frequenza bracciate: 52 al minuto (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers CCSF).

Ora tutti sono rilassati la costa si fa vicina. Mi dicono che mancano solo pochi yards.  Ma quanto misura un yard mi chiedo. Non ci pensare sono sempre troppi, mi dico. Nel frattempo un po' di sole è uscito. Ma non mi importa più. Non penso. Non voglio guardare la costa. Ma poi alzo la testa. La guardo. Penso saranno ancora cinque chilometri. Ancora cinque! Dalla barca mi incitano: sento Ingrid gridare ormai ce l’hai fatta! Io penso: ma no. Ma c'è ancora tutto quel mare davanti. Saranno almeno cinque chilometri. Cinque. Sei arrivata. Penso: potrei esplodere e disintegrarmi prima dalla stanchezza. Poi penso: non ci pensare. Non ci pensare. E continuo e continuo: bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Uno-due-tre-quattro. 
La rotta


Ora la costa è vicinissima. Osservo il fondo del mare: é più chiaro. Cerco di guardare il fondale: ecco sì, finalmente si vede. Ecco ora ci siamo. Anthea va avanti. Mi fa da guida per evitare gli scogli. Io la seguo, facendo attenzione. Dall'Outrider avvisano i bagnati di non avvicinarsi finché non sono sulla spiaggia asciutta. Io continuo a nuotare fino a quasi grattare il naso nella sabbia. Poi mi tiro su. Di nuovo su due gambe. Come gli umani. Mi impongo di non barcollare. Mi controllo. Sto bene, mi dico. Procedo a passi (che mi sembrano) lenti, pesanti. Sabbia bagnata. Continuo. Sabbia asciutta. Ecco alzo la mano. Sono arrivata. E’ finita. Tic, tac. Il cronometro di ferma: 12 ore 10 minuti 38 secondi. Dalla spiaggia scoppia un applauso tutto gridano: brava. Mi fa uno strano effetto. Imbarazzo. Mi sento una sorta di fenomeno da baraccone. Ma poi penso: chissenefrega. Ce l’ho fatta. Alzo tutti e due i pugni al cielo. Rientro in acqua per raggiungere l'Outrider. Anthea dice di attaccarmi al kayak. Rispondo di no. Dall’Outrider mi sono allontanata a nuoto, all’Outrider voglio ritornarci a nuoto. Ecco sono le ultime bracciate. Mi tirano fuori dall’acqua: mi tengono, mi sollevano. Mi coprono. Mi fanno domande, per constatare se sono lucida. Tutti mi abbracciano e io rido e batto i denti e mi guardo le mani che sono gonfie e bianche e rugose e ancora mi viene da ridere.
Stanca, infreddolita, ma felice



















http://dailynews.openwaterswimming.com/2015/08/shark-encounters-in-channels-around.html

http://antenne.blogautore.repubblica.it/tag/sabrina-

peron/http://iperborea.com/media/website/News/ITW_Bookcity23.pdf









[1] 72F = 22,2 gradi
[2] Da 4 a 6 nodi: brezza leggera; onde minute, ancora molto corte ma ben evidenziate. Le creste non si rompono ancora. Fonte: http://it.windfinder.com/wind/windspeed.htm
[3] Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers CCSF.
[4] Grosso modo: 1 ft = 30,48 cm
[5] Circa 1.8 – 2.4 mt.
[6] Circa 20mt.