Per compiere la traversata del Catalina Channel (L.A. – California) occorre rispettare alcune regole fondamentali della Catalina Channel Swimming Federation - CCSF (https://swimcatalina.org/): si nuota senza muta, con un normale costume da piscina, la cuffia e gli occhialini; non si può mai toccare il kayak o la barca che seguono da vicino.
La distanza da
percorrere è di circa 20/21 miglia (più o meno 32/33km, a seconda delle
correnti).
Generalmente si parte di notte per evitare il
traffico delle navi e le correnti sfavorevoli.
Io sono partita alle
00,16 del 22 agosto 2015, dalla spiaggia di Doctor's Cove - Isola di Catalina
Le condizioni del tempo erano ottimali: mare calmo, leggera brezza, temperatura
dell'acqua 21/22 gradi circa
(70/71 Fahrenheit, che
per lo stretto di Catalina è insolitamente "calda").
Durante la traversata ho ricevuto alcune
"visite" piuttosto insolite per quel tratto di oceano Pacifico. Alle
8,32 del mattino, uno squalo martello di circa 2 metri, senza intenzioni
aggressive, avvistato a poco più di una quindicina di metri da me. Alle 10,37
una tartaruga marina, a circa 10 metri. Tra le 11,17 e le 11.23, un giovane
squalo blu, a circa 20 metri.
Sono arrivata alla
spiaggia di Terranea Cove di Ranchos Palos Verdes, dopo 12 ore, 10 minuti e 38
secondi: la prima donna italiana nella storia ad aver attraversato lo stretto
di Catalina a nuoto.
Qui sotto i miei
pensieri, necessariamente, liquidi e frammentari.
Catalina
Pensieri liquidi
Inizio
Notte
20/21 agosto 2015
Oceanside
(Ca) – Home: Sogno. Notte. Mare. Nero. Onde. Pesci. A branchi numerosissimi.
Uno grande. Enorme (Balena? Leviatano?). Nero come il mare. Nero su nero.
Spalanca la bocca. Gigantesca. Come Pinocchio ci nuoto dentro: bracciata,
bracciata, respirazione, gambata. Nero.
Ω Ω Ω
Giorno
Oceanside
(Ca) - Home: Feeding plan: pronto. Integratori: pronti. Cuffia, costume
occhialini: pronti. Vestiti caldi per il “prima” e il “dopo” traversata:
pronti. Io: pronta, ma vorrei essere altrove.
Tardo
pomeriggio – ore 16 circa
Oceanside
(Ca) - Home: arriva a prenderci Anthea Beletsis (con il kayak). Caricata
la macchina. Partiamo in tre: Anthea (paddler), Ingrid (head-crew),
io (swimmer…ma vorrei non esserlo più).
Ω Ω Ω
Tardo
pomeriggio (segue)
Freeway 405: On the road verso San Pedro (Ca). Da lontano scintilla
l’Oceano. Pacifico Lo guardiamo tutte. Anthea, mi guarda e sorride: we’re
near… si we're near, ma vorrei essere altrove.
Freeway
405: Penso: illusioni, aspettative, desideri, speranze, scopi, sono tipicamente
umani. Penso: Oceano = Natura. Natura priva di telos. Tantomeno fini che
hanno a che fare con l'Uomo. Con me. La natura segue leggi fisiche. É
indifferente a tutto. Penso. Penso la lezione di Leopardi. Lo penso ma, poi,
vorrei invocare Divinità barbare, Dei mediterranei (schiere di Dattili, Eolo,
Poseidon, Minerve alate), Madonne cristiane, Pater noster. Penso: è tutto
inutile. Penso: lo è davvero? Penso: le mani di dio. Penso Rodin. Penso é
troppo facile ora avere fede. Penso: paura, fragilitá. On the road
procediamo verso la nostra meta.
Freeway
405: Penso (ancora): affrontare il mare ad "armi pari”: sfida?
insolenza? vanità?
Métron (limite, il mio). Hybris
(tracotanza, la mia). Didódai díkēn: pagherò il fio di così tanta
tracotanza? Si risveglieranno le Erinni o veglieranno le Benevole?
Freeway
405: Altri pensieri: non posso controllare il mare, le correnti, i venti. Posso
controllare solo il mio corpo e la mia mente. Sicura? No. Riformulo: posso tentare di controllare.
Devo sperare di controllare. Devo controllare. Solo il mio corpo. E la mia
mente. Tutto il resto in balia degli eventi, del mare, delle sue creature. Di
chi mi accompagna. Fiducia. Fiducia negli altri. Fiducia in me stessa. Fiducia
nella sorte, nei venti, nelle correnti. Fiducia nei pesci.
Ω Ω Ω
Sera
- ore 19 circa
San
Pedro (Ca) – Long Beach Habor : Arrivate, attendiamo sul molo. Osserviamo
pescherecci ormeggiare con sea lions e pellicani a seguito. Arriva il
capitano dell'Outrider (John Pittman). Arrivano i due Observers del
Catalina Channel Swimming Federation - CCSF (Jodi DiLascio e David Clark),
arriva Neil van der Byl (paddler). Passa Dan Simonelli per un saluto e
per portare acqua (spacciata per) miracolosa: la kangem water. La bevo.
Come fosse acqua santa, acqua di Lourdes. L'Outrider ritarda la partenza:
problemi col motore? Penso, bene tanto non ho fretta. Spero in un guasto
irreparabile. In un autoaffondamento dell’Outrider. L’Outrider parte.
Sera
- ore 22 circa
Sull’Outrider
(in viaggio verso l'isola Santa Catalina – più o meno due ore): Esame del feeding
plan: Ingrid spiega. Esame degli integratori: altre spiegazioni pazienti di
Ingrid. Raccomando: acqua calda, bollente, per sciogliere integratori e
maltodestrine. Raccomando (ancora): warm
feed, please. Speranze: speriamo non mi facciamo star male di
stomaco. Training mentale: aspettati sapori disgustosi; aspettati
lingua&gola bruciata dal sale. Aspettati il peggio. Sempre. Messa a punto:
da dove mi passeranno gli alimenti? Neil (perentorio): dal kayak. Tutti
approvano. Anch’io. Neil si è portato un piccolo zaino che pare la borsa di
Mary Poppins: estrae pinzette e trasforma delle semplici bottigliette in
borracce. Pronte a essere lanciate in acqua e riprese dal kayak.
Sempre
sull’Outrider (sempre in viaggio verso l'isola Catalina): è ora del briefing.
Momento solenne. Riuniti in cabina. Tutti presenti: swimmer (Sabrina), headcrew
(Ingrid) paddlers (Anthea e Neil) observers (Jodi e David), captain
(Jonh Pittman). Mi siedo vicina a Jodi: la sua presenza, non so perché, mi
rassicura. Jodi&David enunciano (solennemente) le regole del CCSF: è
permesso indossare solo una cuffia, gli
occhialini e un normale costume da piscina. E’ permesso spalmarsi di
vaselina o lanolina. Non è permesso toccare il kayak o la barca. Il
cronometro parte dal momento in cui metti un piede in acqua. Il cronometro si
fermerà nel momento in cui metterai entrambi i piedi sulla sabbia asciutta.
Sguardi. Domande. Spiegazioni. Rassicurazioni
Penso:
ok keep calm Sabrina. Segui il kayak nuota non fare mai di testa
tua, nuota. Segui il kayak. Tu segui il kayak. Non viceversa. Tu
dai il ritmo. L'Outrider la direzione. Il kayak segue l’Outrider.
Fidati. Siamo qui per te. Perché tu possa traversare questo stretto. Arrivare.
Toccare la terraferma. Tornare a casa. Dicono.
Neil
dice (severo): non allontanarti dal kayak. Il kayak non verrà a
prenderti se ti allontani. Poi dice: immagina il kayak come la corsia
della piscina. Segui la corsia. Facile, penso. Sono in piscina. Il kayak
è la corsia. Bene sì. Facile. Seguo la corsia. Non ho paura. Acqua fredda. Gli observers
sentenziano (gravi): questa è una traversata di acque fredde, a cold water
challenge. Fortunata. Sei fortunata l'acqua è quasi calda: 21/22 gradi.
L’Oceano è calmo. Smoother. Condizioni ideali. Dream condition for a swimmers. Keep calm.
Siamo qui
per te: questa è la tua festa. It’s your party. Ora dormi. Riposati. Dicono.
Si
ora mi stendo e dormo. Punk nelle orecchie. Occhi chiusi. Mi copro,
vestiti caldi a strati e sotto il costume. Colorato. Allegro. Voglio allegria: it’s
my party. L’Outrider avanza e ondeggia. Smetto di pensare. Non pensare. Tra
poco arriveremo all’Isola Catalina. Non pensare. Musica. Alza il volume.
Ω Ω Ω
Jodi & io |
22
agosto 2015
Isola
di Catalina (Passata da poco la mezzanotte): ci siamo l'Outrider è quasi arrivato.
Sento che rallenta. Balzo su. Sono pronta. Rido. Mi spoglio. Resto in costume.
Mi spalmo di lanolina. Ingrid mi aiuta. Prendo dose doppia di integratori
preparati da Ingrid. Ho freddo. No non è vero. Non ho freddo. Sistemo la luce
sulla cuffia. Ingrid mi aiuta a sistemare la candela luminosa sul costume.
Nervosismo. Ingrid spezza la candela. Come ha fatto? Sono tutta luminescente.
Strisce luminose verdi lungo le gambe. Ingrid ha le dita delle mani tutte
verdi. Mi viene da ridere. Ingrid sistema una nuova candela. Ecco sono pronta.
Esco dalla cabina. Mi guardo attorno. E’ tutto buio. Ho freddo, non importa,
non ho freddo, non lo sento. Ho freddo appoggio le mani sul thermos caldo
(meglio di niente penso, ma non pensare). Ecco ci siamo. Metto gli occhialini:
li ho sporcati di lanolina, pulisco le mani, pulisco gli occhialini, li
rimetto. Esco sulla ponte. Guardo il mare, Anthea vicina sorride, mi
incoraggia. Ingrid, mi rassicura dice: vai. Nero. Devo saltare in acqua. Rido.
Stringo la mano a Jodi. Una stretta forte. Neil sta preparando il kayak.
Cerco il fondo dell’acqua. Nero. Chiedo è abbastanza profondo? Si lo è. Si è
ora. E’ ora, dai. Tuffati. Mi tuffo.
Dall’Outrider
(ormeggiato) all’Isola di Catalina
Mi
tuffo. Cerco di fare un tuffo dignitoso. Come se fossi in piscina. Ai blocchi
di partenza. Penso: ma sono un brocco nei tuffi. Penso non importa. Pronti,
Via. Ecco sono in acqua.
Mi
dirigo verso la Doctor’s Cove Beach. Acqua fredda. No. Meno fredda di quanto mi aspettavo. Penso: Ok
posso farcela. Devo farcela. Sono sulla spiaggia. Esco dall'acqua. Sistemo gli
occhialini. Mi attengo alle regole: alzo una mano, metto il piede nell'acqua.
Mi dimentico di abbassare la mano. Resto con il braccio alzato, i piedi
nell’acqua. Cosa devo fare? Neil dice qualcosa: abbassa il braccio. Non
capisco. Neil mi fa segno. Sì devo abbassare il braccio. Lo abbasso. Ecco ora
il cronometro è partito: ore 00,16 - 22 agosto 2015. Tic, tac. Entro in acqua.
Inizio a nuotare. Bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Nero. Come nel
sogno.
Partita! |
Ω Ω Ω
La
lunga notte
Nell’Oceano
– Notte (primi minuti).
Temperatura acqua
72F[1]. Temperatura aria 69F.
Altezza onde: mare piatto, glassy. Velocità vento: 5 nodi[2]. Frequenza bracciate: 57 al minuto[3] (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli
Observers CCSF).
Penso
sto bene. Penso è buio. Penso non importa. Penso è fredda. L’acqua. L'aria.
Penso no, non ho freddo. Penso sto bene. Penso nuota: nuota, bracciata,
respirazione, gambata. Penso: conta. Conto: uno due tre quattro. Mi fermo a
quattro. Di più non riesco. Troppo faticoso. Ricomincio: uno due tre quattro.
Sto vicina al kayak. Vicinissima. Non voglio perderlo, perdermi nella
notte. Non pensare, nuota.
Il kayak
di Neil è grande, a pedali, usa poco la pagaia.
Bene, così riesco a stargli vicino. Il kayak Neil ha una lunga
luce verde sul lato: é proprio come la corsia della piscina, penso. Mi sento
protetta. L'Outrider è al di là del kayak, lo intravedo, io sono nella
posizione più esterna: Outrider, kayak, Sabrina. Respiro a sinistra.
Solo così posso vedere il kayak. Quindi io a sinistra sul lato esterno.
Alla mia sinistra il kayak e alla sinistra del kayak, l'Outrider.
La luce verde del kayak mi ipnotizza.
Nell’Oceano
- Notte (prima mezz'ora e oltre).
Temperatura acqua
72F. Temperatura aria 70F. Altezza onde: 1ft[4] (scala
Wave Height Feet). Velocità
vento: 5 nodi Frequenza bracciate: 53 al minuto (Fonte dati: diario di bordo
tenuto dagli Observers CCSF).
Feeding plan: feeding
fissato ogni mezz'ora. Quanto è lunga mezz’ora? Non pensare nuota: bracciata,
bracciata, respirazione, gambata. Conta: uno, due, tre, quattro. Neil mi fa
segno con la mano aperta: cinque. Cinque minuti al feeding. Gli faccio
capire che ho visto: alzo il pollice della mano sinistra senza interrompere la
bracciata. Quanto sono lunghi cinque minuti? Neil fa un nuovo segnale: due. Due
minuti al rifornimento. Di nuovo rispondo che ho capito alzando il pollice. Poi
conto. Conto le bracciate che mancano per arrivare a due minuti. Ne conto
quarantadue. Poi arriva il rifornimento. Bevo velocemente. Il rifornimento è
caldo sto bene. Neil è soddisfatto. Dice: great stroke Sabrina! ottima
bracciata. Continua così. Continuo. Penso: mai nessuno ha detto great stroke
Sabrina! Mi sento fortissima. Penso: sì posso farcela. Great stroke
Sabrina! Great stroke Sabrina! Penso: no aspetta, è ancora lunga la notte. Hybris.
Didónai Díkē. Nuota. Notte. Buio. No non è vero nell’Oceano c’è luce. Si
chiama bioluminescenza. Eh ma fa poca luce. Eh ma che ti credevi? Notte buio.
Non ci pensare. Guarda la bioluminesceza: tante piccole luci nel mare. Sembrano
lucciole. Seguono l’alternarsi delle bracciate. Bello, sì certo. Ma vorrei più
luce. Ok ma non ci pensare nuota. E’ notte. Non c'è luce. Ma c'è la
luna. C’è la luna? Non lo so non ho guardato. E la luna? C'è? Nuota non
pensare, conta: uno-due-tre-quattro. Ricomincia: uno-due-tre-quattro. La prima
ora è passata. Siamo al secondo rifornimento. Penso: sto bene. Penso: ho
freddo. Sento la pelle d'oca: Si, ma sto bene. Va bene così dice Neil. Aumenta
il ritmo, ce la fai? Chiede Neil. Si, ce la faccio. O ci provo. Non lo so. Ho
aumentato il ritmo? Non ci penso, riprendo a contare. Meduse in ordine sparso
pungono braccia, gambe, pancia. Prurito, non ci pensare, non fanno male. Solo
fastidio. Non fanno male. Nuota non ci pensare. Bracciata, bracciata,
respirazione, gambata. Conta. A che rifornimento sono arrivata?
Ore
2.45 – 3.15
Nell’Oceano
- Notte (fonda).
Temperatura acqua
72F. Temperatura aria 68F. Altezza onde: 1ft. Velocità vento: non riportata. Frequenza
bracciate: 51 al minuto (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers
CCSF).
Neil
avvisa: al prossimo rifornimento cambio di canoa. Allora son circa tre ore al
prossimo rifornimento. Di già? Tre ore. Sei rifornimenti. Conta: uno- due- tre-
quattro. Neil si dà il cambio con Anthea. La canoa di Anthea è più piccola, non
è a pedali ma solo con la pagaia. Non
posso starle troppo vicino: Non ci riesco. Mi avvicino troppo Anthea non riesce
a pagaiare. Non vedo la fine della pagaia. Notte. Buio. Ma dove finisce la
pagaia?
Mi
avvicino ancora. Finisco quasi sotto la kayak. Mi allontano. Ora sono
troppo lontana. Vado più vicina. Cerco le luci del kayak. Cerco di
orientarmi con la distanza: non troppo lontana, non troppo vicina. Gli
occhialini sono sporchi. Entra acqua.
Devo resistere fino al prossimo rifornimento. Non ci pensare nuota.
Conta: uno-due-tre-quattro. Attenta alla pagaia. I piedi hanno toccato,
qualcosa. Cosa? Non ci pensare. E’ stato un attimo. Forse non hanno toccato
nulla è stata una impressione. Nuota non pensare. Anche la mano destra ha
toccato qualcosa. Cosa? non pensare nuota. Avanti. La notte finirà. Sentinella
a che punto è la notte?
All’angolo
destro dell'occhio destro vedo lampi di luce. Non ci pensare. Saranno gli
effetti della bioluminescenza. All’angolo sinistro dell’occhio sinistro vedo
invece dei cerchi concentrici. No, non è vero. Non ci sono cerchi in mare. Non
pensare. Nuota. Seguo il kayak. Penso: non avanziamo, stiamo girano in cerchio.
Lampi di luce nell'occhio destro. Davanti a me appare una palizzata enorme di
legno marrone. Impossibile. Siamo in mare. Attenta ci vai a sbattere.
Impossibile siamo in mare, non si sono palizzate in mare. Stiamo girando in cerchio.
Impossibile l'Outrider sa la direzione. Quando arriva il prossimo rifornimento?
Ho freddo. Anthea fa segno con la mano: due. Mancano due minuti. Conta. Forza,
conta le bracciate. Ne conto quarantacinque. Arriva il rifornimento: è freddo.
Chiedo un rifornimento caldo: a warm feed, please. Ho freddo.
Ore
3,12 - 4,45
Temperatura acqua
72F. Temperatura aria 68F. Altezza onde: 2-4ft. Frequenza bracciate: 53 al
minuto. (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers CCSF).
Dall'Outrider
vogliono sapere: cosa ha chiesto? Come sta?
Rispondo: good! gooood! (she says she feel good,
riporteranno nel diario di bordo). Riprendo a nuotare. Conto:
uno-due-tre-quattro. I lampi di luce sono passati. Avanti così. Quando finirà
anche questa notte? Mi chiedo. E’ una notte che non passa. Mi rispondo. Si
passa. Sto diventando schizofrenica, penso. Penso: pazienza. Ci vuole pazienza,
il tempo scorre arriverà il giorno. Pazienza. Non pensare, nuota. Nuovo
rifornimento Anthea dice continua da sola, sempre dritta, vado a prenderti del warm
feed. Guardo l'Outrider, beccheggia. Mi sembra enorme. Guardo davanti a me.
Cerco di decifrare la notte. Vedo onde nere. Anche loro mi sembrano enormi. Mi
sembra che mi sollevino e mi sprofondino. Guardo oltre le onde. Lontanissima la
luce di un faro: appare e scompare. Mi sembra di vedere delle mura dietro il
faro. Perché penso alla città di Dite? Sto andando all’inferno penso. Riprendo
a nuotare. Sola. Anthea è andata verso l’Outrider. Non ho paura. Fidati. Vai.
Anthea arriverà subito. Questione di minuti. Anzi di secondi. Anche meno. Ecco
Anthea con il warm feed. Sto meglio. Riprendo a nuotare: bracciata,
bracciata, respirazione, gambata. Conto uno, conto due. Conto tre. Conto
quattro. Ancora tocco qualcosa con la mano destra ma non ci penso e conto.
Conto uno. Conto due. Conto tre. Conto quattro.
Penso
agli squali. No, non ci sono squali qui. Penso ad altri animali: orche, balene,
delfini. No non si sono animali qui. Ci sono io. Non pensare nuota. Conta.
Sento la canea che monta. Lo so stanno aspettando: il successo, il fallimento.
Ho freddo. Penso: se hai freddo nuota più forte. Non posso fermarmi. Non mi
fermerò. Non posso. Non voglio rinunciare. Non me lo perdonerei, non mi
perdonerei la canea e quel stupido video ed i commenti. Sento il ringhio di
sottofondo. Sento: ah ma noi l’avevamo detto che nuotava troppo lenta; ah ma
noi l’avevamo detto che c'era freddo, che c'erano i pescecani … che non poteva
farcela.
Penso:
maledetta hybris. Ho superato il mio métron. Penso ancora: non ci
sono squali. Non se ne sono mai visti qui. Ah che gusto quando dirò fifoni,
menagrami non ci sono squali, non ne abbiamo visto uno. Ah che gusto. Non
pensare nuota. Non dirai proprio nulla. Nuota. Cerca il ritmo. Conta:
uno-due-tre-quattro. Ha da passà ‘a nuttata. Ha da passà.
Ω Ω Ω
L’alba
Nell’Oceano
- Alba
Ore
– 4.45 – 6,15
Temperatura acqua
72F. Temperatura aria 69F. Altezza onde: 1ft. Velocità vento: 3-4 nodi.
Frequenza bracciate: 52 al minuto (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers
CCSF).
Nuovo
rifornimento. In lontananza mi pare di vedere il cielo più chiaro. Chiedo ad
Anthea se sta arrivando l'alba. Yesss, dice e sorride. O forse così mi
pare o così ricordo. Penso è fatta, se supero la notte è fatta. E’ passata ‘a
nuttata. E’ passata. Nel frattempo Ingrid, l’headcrew, lotta contro la
nausea.
Nuovo
cambio di turno dei kayakers, arriva Neil: c’è luce. Finalmente. Vedo
Neil, finalmente. Non più la luce verde ipnotizzante della canoa. Al primo
rifornimento glielo dico: finalmente posso vederti. Dall'Outrider vogliono
sapere cosa ho detto e poi tutti sorridono (nel diario di bordo annotano: Sabrina
says: “All right. Finally I can see you”.
All smiles). Arriva del warmfeed. Sto bene. Sto bene (nel
diario di bordo annotano ancora: “I’m feeling very good!”, says Sabrina).
Nuoto. Non ho problemi. Con la luce aumento il ritmo. Dall'Outrider arriva
odore di uova fritte e bacon. Sulla barca è ora della colazione. Mi viene una
fame sgangherata, penso che mangerei una dozzina di uova. Penso che vorrei
essere sull'Outrider al caldo ad ingozzarmi di cibo. Poi penso ok con la luce arriva il sole. Tra un
po' arriverà il sole. Here comes the sun. Canticchio. E sono quasi
felice.
Ω Ω Ω
Giorno,
finalmente!
Nell’Oceano
– Giorno
Ore
6.15 – 7,45
Temperatura acqua
72F. Temperatura aria 69F. Altezza onde: 2-4 ft. Velocità vento: 3-4 nodi.
Frequenza bracciate: 53 -50 al minuto (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli
Observers CCSF).
Nebbia,
nebbia, nebbia e ancora nebbia. Sono circondata dalla nebbia.
Al
rifornimento chiedo: quando arriva il sole? Presto, rassicura Neil. L’oceano ha
preso un colore grigio metallico. Sabrina hoping for the sun scriveranno
gli observers. Si spero nel sole. Spalle fredde. Vorrei del sole che mi
scaldasse le spalle, la schiena. Al rifornimento successivo chiedo ancora: ma
il sole tra poco arriva, vero? Il sole non arriva. Mi viene voglia di piangere.
Solo nebbia. Una nebbia oceanica. Non si vede nulla. E poi, a tradimento,
eccolo: un crampo. Parte dal piede sinistro e risale lungo la gamba. Mi
concentro. Cerco di controllarlo. Provo ad andare avanti. Bracciata, bracciata,
respirazione, gambata. Posso controllarlo, penso. Voglio controllarlo. Finisco
di pensarlo e il crampo si prende anche
la gamba destra. Vai avanti, mi dico. No. Vai avanti! No, non ce la faccio. Mi
fermo. Le gambe sono di sasso. Mi tirano giù. Non riesco a muovermi. Cramps!
Grido. Neil chiede se sull’Outrider ho portato qualcosa contro i crampi. Scuoto
la testa, mortificata. No non ci avevo pensato e poi cosa si prende contro i
crampi? Neil dice ci penso io. Fruga nello zaino di Mary Poppins ed esce una
bustina. Dentro c'è una sostanza marrone. E’ senape! Buona. Penso. Ne vorrei
ancora. Poi penso: senape per far passare i crampi. Questi sono pazzi. Sono
Pazzi Questi Americani. No fidati, lo sanno. Yesss i crampi sono
passati. Le gambe riprendono la loro battuta.
Le braccia riprendono a girare. Bracciata, bracciata, respirazione,
gambata. Sono persino felice. Prendo velocità. Uno-due-tre-quattro. Vai. Neil
grida a Jodi: must be the mustard kicking her (anche questa frase viene
puntigliosamente annotata nel diario di bordo).
Ore
7.30 - 8,37
Temperatura acqua
72F. Temperatura aria 69F. Altezza onde: 2-4 ft. Velocità vento: 3-4 nodi. Frequenza
bracciate: 52 al minuto (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers
CCSF).
Io
nuoto. Non penso. Il labirinto dei miei pensieri è sbarrato. Al centro c’è solo
un pensiero: nuota, nuota, nuota. Per il resto nella mia testa si è fatto il
vuoto.
Però
la spalla destra mi fa male. Non voglio fermarmi. Continuo a nuotare. Ogni
bracciata parte un dolore lancinante. Cosa devo fare? Fermarmi? Dirlo? Stare
zitta? Continuo a nuotare. Ma al successivo rifornimento Neil mi chiede se mi
fa male la spalla. Dice che ho cambiato la bracciata: il dolore non è sfuggito
al suo occhio vigile. Ammetto: sto male. Mi passa un antinfiammatorio. Lo
prendo e riprendo a nuotare. Il dolore diminuisce. Poi passa. La bracciata
torna regolare. In lontananza si intravede la terra. Ma non ci voglio pensare, se ci penso so che
sarà troppo lontana e allora crollerò. Non ci pensare non c’è terra, solo mare
e acqua salata.
Nuoto.
Bracciata. Bracciata. Respirazione. Gambata. Cos’è quell’agitazione sulla
barca. Che succede. Osservano il mare. Guardano Neil. Neil li guarda. Osserva
il mare. Non pensare. Nuota. Nuoto vicino al kayak. Più vicino. Non
chiedere. Meglio non sapere. Nuoto: bracciata, bracciata, respirazione,
gambata. Conto: uno, due, tre, quattro. Nel frattempo nel diario di bordo
annoteranno: “6-8 feet[5] hammerhead cruised by
Port-bou, about 20 yards[6] from swimmer. No
aggressive action. Crew just watched till
out of sight”.
Ore 8,50 - 10,00
Temperatura acqua 72F. Temperatura aria 69F. Altezza onde: 1 - 2 ft. Velocità vento:
leggera brezza (light breeze). Frequenza bracciate: 53 al minuto (Fonte
dati: diario di bordo tenuto dagli Observers CCSF).
Condizioni
del mare ottime: “still dream conditions for a marathon swim”. Nuovo
cambio: si alterna Anthea. Bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Osservo
Anthea: pagaia sicura, tranquilla. Penso: sto nuotando nell’Oceano, ho al mio
fianco un ex pilota d'aereo, suo padre è uno dei fondatori della scuola di
psicologia di Palo Alto. Queste cose possono accadere solo in America. E’ il
sogno americano. Spero che sia sogno americano anche per me. Nuoto, conto,
respiro, non penso.
C'è
nuova agitazione sull’Outrider. Osservano il mare. Guardano Anthea. Anthea li
guarda. Forse dice qualcosa. Osserva il mare. Non pensare. Nuota. Nuota vicino
al kayak. Più vicino. Non chiedere. Meglio non sapere. Anthea si
avvicina all'Outrider. Io mi impongo di non pensare e restare vicinissima al kayak, continuo a nuotare, regolare.
Nuoto:
bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Nel frattempo sul diario di bordo
annoteranno: “10,47 sea turtle basking on surface about 10 mt from Sabrina.
Tartaruga!”. Dall'Outrider tutti rimangono affascinati: mai si era vista
una tartaruga marina in quel braccio di oceano.
E poi circa mezz'ora dopo annoteranno ancora: “11.17
small shark, paralleling our course, overtaking and passing ahead of us. At the
closest it was about 20mt to starboat of Sabrina and kept on going. Saw it until 11,23”.
Tutti
(mi diranno poi) tirano un sospiro di sollievo. Io, volutamente ignara,
continuo con la mia nuotata. Bracciata-bracciata-respirazione-gambata.
Anthea al kayak |
Ore
11,28 – 12,27
Temperatura acqua
71F. Temperatura aria 73F. Altezza onde: 1 - 2 ft. Velocità vento: 8-9 nodi. Frequenza
bracciate: 52 al minuto (Fonte dati: diario di bordo tenuto dagli Observers
CCSF).
Ora
tutti sono rilassati la costa si fa vicina. Mi dicono che mancano solo pochi yards. Ma quanto misura un yard mi chiedo.
Non ci pensare sono sempre troppi, mi dico. Nel frattempo un po' di sole è
uscito. Ma non mi importa più. Non penso. Non voglio guardare la costa. Ma poi
alzo la testa. La guardo. Penso saranno ancora cinque chilometri. Ancora
cinque! Dalla barca mi incitano: sento Ingrid gridare ormai ce l’hai fatta! Io
penso: ma no. Ma c'è ancora tutto quel mare davanti. Saranno almeno cinque
chilometri. Cinque. Sei arrivata. Penso: potrei esplodere e disintegrarmi prima
dalla stanchezza. Poi penso: non ci pensare. Non ci pensare. E continuo e
continuo: bracciata, bracciata, respirazione, gambata. Uno-due-tre-quattro.
La rotta |
Ora
la costa è vicinissima. Osservo il fondo del mare: é più chiaro. Cerco di
guardare il fondale: ecco sì, finalmente si vede. Ecco ora ci siamo. Anthea va
avanti. Mi fa da guida per evitare gli scogli. Io la seguo, facendo attenzione.
Dall'Outrider avvisano i bagnati di non avvicinarsi finché non sono sulla
spiaggia asciutta. Io continuo a nuotare fino a quasi grattare il naso nella
sabbia. Poi mi tiro su. Di nuovo su due gambe. Come gli umani. Mi impongo di
non barcollare. Mi controllo. Sto bene, mi dico. Procedo a passi (che mi sembrano)
lenti, pesanti. Sabbia bagnata. Continuo. Sabbia asciutta. Ecco alzo la mano.
Sono arrivata. E’ finita. Tic, tac. Il cronometro di ferma: 12 ore 10 minuti 38
secondi. Dalla spiaggia scoppia un applauso tutto gridano: brava. Mi fa uno
strano effetto. Imbarazzo. Mi sento una sorta di fenomeno da baraccone. Ma poi
penso: chissenefrega. Ce l’ho fatta. Alzo tutti e due i pugni al cielo. Rientro
in acqua per raggiungere l'Outrider. Anthea dice di attaccarmi al kayak.
Rispondo di no. Dall’Outrider mi sono allontanata a nuoto, all’Outrider voglio
ritornarci a nuoto. Ecco sono le ultime bracciate. Mi tirano fuori dall’acqua:
mi tengono, mi sollevano. Mi coprono. Mi fanno domande, per constatare se sono
lucida. Tutti mi abbracciano e io rido e batto i denti e mi guardo le mani che
sono gonfie e bianche e rugose e ancora mi viene da ridere.
Stanca, infreddolita, ma felice |
* Quest'articolo è apparso per la prima volta nel 2015 in Quotidiano Giuridico: http://www.quotidianogiuridico.it/documents/2015/12/04/a-nuoto-da-los-angeles-a-catalina-limpresa-di-un-avvocato-italiano
** Ai seguenti link alcuni articoli / interviste:
https://www.spreaker.com/user/pianop/a-nuoto-nelloceano
https://www.youtube.com/watch?v=mpoklEpcNH4
http://www.odg.mi.it/corsi-di-aggiornamento/il-record-di-sabrina-peron-collaboratrice-di-new-tabloid-prima-nuotatrice-ita
** Ai seguenti link alcuni articoli / interviste:
https://www.spreaker.com/user/pianop/a-nuoto-nelloceano
https://www.youtube.com/watch?v=mpoklEpcNH4
http://www.odg.mi.it/corsi-di-aggiornamento/il-record-di-sabrina-peron-collaboratrice-di-new-tabloid-prima-nuotatrice-ita
http://www.liguria2000news.com/nuoto-di-fondo-sabrina-apeiron-record-prima-italiana-nella-traversata-del-catalina-channel.html
https://www.facebook.com/CatalinaChannelSwimmingFederation/posts/10153254467702779
http://dailynews.openwaterswimming.com/2015/08/shark-encounters-in-channels-around.htmlhttps://www.facebook.com/CatalinaChannelSwimmingFederation/posts/10153254467702779
http://antenne.blogautore.repubblica.it/tag/sabrina-
peron/http://iperborea.com/media/website/News/ITW_Bookcity23.pdf