- “Si appoggi bene con il petto contro la
lastra e resti immobile”.
Milano - Interno notte - Policlinico-
Reparto Radiologia.
Tossisco - Una tosse cattiva - Sibilante.
- “Non si muova. Ferma”.
Appoggio la testa contro la lastra - Penso
– Non mi reggo in piedi.
- “Abbiamo finito. Può andare”.
Non mi muovo - Resto appoggiata alla
lastra - Con la testa - Le gambe si piegano - Sto scivolando - Lentamente -
Penso - Non ce la faccio - Penso - Se mi muovo cado.
- “Venga con me”.
Un infermiere mi prende gentilmente per il
braccio - Mi stacco - Lo seguo docile - Il corridoio ha una lunghezza eterna -
Nero - Penso - Adesso svengo - Invece cammino.
- “Attenda qui. Si sdrai su questa brandina.
Resta in osservazione. Domani mattina, la visiteremo ancora”.
L’infermiere esce - Appoggia il referto sul letto - Apro - Leggo: Covid positivo. Polmonite bilaterale - Chiudo - Anche gli occhi.
Voci:
- “Non ricordo più nulla e ho anche il
Covid. C’è un nesso?”
- “Sono due cose diverse adesso dorma.
Domani mattina, la visiteremo”.
Escono - La luce del neon resta accesa.
Altre voci:
- “Ne è arrivato un altro. Dove lo
mettiamo?”
- “Ho il covid, dunque. E ho perso la
memoria. Secondo lei cos’e? – Chiede”.
La guardo - Vorrei parlare - Esce un
sibilo. - Scuoto la testa - Richiudo gli occhi.
- “Non ho più memoria. Ho il covid. Mi
aiuti”.
Piange - Alzo il braccio - Adesso mi alzo
- Penso - Ma non mi muovo - Penso: mi alzo. Il braccio ricade. Non mi catamino.
- “Ho perso la memoria”.
Meglio - Penso - Contro il lividore della
memoria - Meglio l’oblio - Sibilo - Non mi sente.
Grida:
- “Ho il covid. Non ho più memoria”.
Arriva l’infermiera - Arriva il medico -
Concitati - Parlano - Osservo - Mi vedono - Tirano il paravento - Sussurri -
Escono. Singhiozzi.
- “La memoria. Non ricordo più nulla.
Cos’ho?”
Polmonite bilaterale - Penso - Ecco cos’è
- Questo sibilo - Buio - Sprofondo.
- “La portiamo al reparto Covid. Venga”.
- “E
a me? Dove mi portate? Io, ho perso la memoria. E ho il Covid. Non lasciatemi”.
Saluto - Mesta - Con un cenno delle dita -
Non alzo neanche più il braccio - Tra papavero e memoria. Quale scegliere?
Bianco su bianco - Pareti bianche - Tute
bianche - Passi felpati - Prelievi - Ossigeno - Cortisone - Eparina –
Remdesivir.
Flipper - Pallina - Cadrò nella buca? Continuerò
la corsa? E per quanto?
Dal buco non se ne esce.
Chi l’ha detto? - Il lampo di un ricordo -
Un volto emaciato - Una volta amato - Troppo odiato - Dimenticare - Non cadere
- Sull’orlo del nulla - Non cadere - Dal buco non se ne esce - Flipper - Dormo
- Finalmente.
All’improvviso - Luci accese - Allarmi –
Emergenza.
Voci concitate:
- “Eccone
un’altra”.
- “Il vaccino? Signora…Ha fatto il vaccino”.
- “No.” (un sussurro)
Silenzio
- “Prepariamo il casco”.
- “No, vi prego”.
- “Non c’e più tempo. È questione di
attimi”.
- “Stia calma. Metta il casco”.
Il tempo dilazionato - È revocabile - In
qualsiasi istante.
Questo è il reparto Covid - Una corsa
contro il tempo - Per non cadere - Dentro l’ora senza gemelle.
Va’ la tua ora non ha sorelle[1]
- L’ha scritto un poeta - Suicida - Salire - Ancora sulla giostra delle ore -
Cerco - Ossigeno - Chiedo - Il gioco delle ore nuove - Per mettermi in cammino
- Verso Santiago – Promessa.
In Buen Camino.
Dopo tante strade sbagliate - In Cammino -
In Buen Cammino - Verso Santiago - Partenza da Tui - Via portoghese- Ultimo
tratto.
Nessuno si mette in Cammino per caso -
Ognuno si mette in Cammino per quel che è - Per quel che è divenuto - Per
volizione, scelta, impegno - Per esterni venti e tempeste - Per infide bonacce
- Per opportunità e accadimenti - Siamo fatti della materia di cui è fatto il
tempo[2].
- « ¿Buen
Cammino señora, de que pais eres? »
- “Colombia.”
- “Que viva Colombia! ¿Y está en camino
sola?”
- “No. No estoy sola, estoy caminando con
Dios. Tengo Dios en mi buen Camino”.
Mormora - Prega - E scrive - Scrive - Nel
libro dei pellegrini della chiesa di Porriño - Una lettera a Dio.
Il Cammino non é trekking - Il Cammino é
in sé stesso - E’ Cammino - Esiste e si risolve nell’atto stesso di mettersi in
cammino e camminare - Camminare - Non errare - Il Cammino non é erranza - È
meta.
In Cammino – Dunque.
Incredibile quante persone si incontrano.
Il nonno con il nipote - Cammina con
tenacia - E due bastoni - Il nipote a fianco – Regola i suoi passi a quelli del
nonno.
La giovane famiglia - Con bimba piccola -
Sempre sorridente - Nel passeggino.
La mamma con le due figlie - Biondo
crinute - Sotto una pioggia assuppaviddrani - Camminano - Con passo elastico
- “¡Buen Camino! Where you from?”
- “Oregon.”
- “And You?”
- “Milano!”.
El Triplete de Milano - Ci chiamano - Le
tre sciure meneghine - Ci diciamo. E camminiamo.
- “Zagreb!”
- “Zagreb! Dobro jutro!”
- “¿Vamos por un café?”
- “Da, da!! Italians loves buen cafè.”
In Cammino - Quindi - Ciascuno col suo
personale zaino - Oberati di sé stessi - Affardellati - Di ferite - Fallimenti
- Tensioni - Speranze.
Eppure - Lungo la via - I fiori - Vengono
in dono[3]
- E allora - Benedetti siano - Gli istanti - I millimetri - E le ombre - Delle
piccole cose[4].
Buen Camino - Allora - ¡Buen Camino! - Sí - Anche alle paure - Che
ci rovesciano addosso - Il loro lividore - Cadono - Insieme alla pioggia -
Benefica - E al vento - Che ci porta.
¡Buen Camino! - Cercando - Il fanciullino -
Il tinnulo squillo della sua voce[5]
- E i cuori - Lindi e belli –
E poiché la vita intera non è altro che un
tentativo ininterrotto di ritrovarci[6].
¡Buen Camino! Allora
- In direzione di sé stessi - E di Santiago.
Perchè:
- It is
not what you expect from the Camino but what the Camino expects of you!
Ci spiega, nell’ultimo giorno del nostro
cammino Marie Wilson, giornalista canadese - Grande cuore in cammino.
Qualche dato.
L’ultimo tratto della via Portoghese del Cammino
di Santiago, parte da Tui e si snoda in sei tappe.
Siamo dunque partite il 3 giugno dalla
Cattedrale (romanico – gotica) di Tui, per giungere a O Porriño e ripartire il
giorno dopo in direzione Redondela. Da lì abbiamo proseguito fino a Pontevedra
per rimetterci in cammino alla volta di Caldas des Reis e infine giungere a
Santiago de Compostela, in tempo per vedere il faro del campanile illuminarsi
nella notte e indicare la via.
[1] Paul Celan, Stretta: Non leggere più -
guarda! / Non guardare più – va! Va’ la tua ora non ha sorelle.
[2] Emilio Renzi, Finale di partita: https://www.incircolorivistafilosofica.it/
[3] Amalia Rosselli , I fiori vengono in
dono: fiori vengono in dono e poi si dilatano
/una sorveglianza acuta li silenzia / non stancarsi mai dei doni.
[4] Fernando Pessoa, Benedetti siano gli
istanti.
[5] Giovanni Pascoli, Il fanciullino.
[6] Thomas Bernhard, Perturbamento