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giovedì 14 dicembre 2023

Fuori Linea #15 - Rose

 Fuori Linea #15 - Rose




È arrivata stremata alla controra quando il caldo non dà tregua e ogni cosa sembra liquefarsi per tornare a fluire nel tempo di questa Sicilia eterna.

L’ha svegliato l’uggiolare continuo di Ammuri. Ha subito cercato la lettera nella tasca dei pantaloni. Non c’era. Eppure le aveva scritto: Ti aspetto, torna.

Non era più tornata dallo scorso inverno (o forse era quello prima o l’altro ancora, chissà, il tempo si dilatava e contraeva). Era arrivata inaspettata e insperata. L’aveva abbracciata per dirle : - Sei qui basta sciarriare. Pace.

Sciarriavano sempre. Ma l’ultima volta erano rimasti in silenzio per tre giorni eterni, il camino acceso, lei che vorace leggeva uno dopo l’altro i libri della sua biblioteca. Quasi volesse finirli tutti prima di ripartire. Quasi sapesse che non sarebbe più tornata. Quando non leggeva usciva con Ammuri. Firriava pedi pedi per la campagna, smaniava per il mare che s’intravedeva in lontananza. Ammuri, silenzioso era sempre al suo fianco, mentre lui a casa aspettava, con quel gelo nelle ossa e quella tosse che non dava tregua e la sigaretta e un’altra sigaretta.

È un cirneco dell’Etna. L’hanno abbandonata. È gravida. Chissà com’è arrivata a questa casa solitaria sotto il Monte Eurako.

È deciso la terrà, se è arrivata sin qui una ragione ci sarà. Ammuri l’ha già lasciata mangiare e bere dalle sue ciotole.


La chiamerò Rose, pensò.

Fruga nelle tasche, cerca ancora la lettera. Sospira. Deve aver sognato. Tutto intorno è silenzio. E sogno.

Era arrivato con la sua decapottabile, la sigaretta accesa, il sorriso sornione:

- Nica acchiana, - aveva detto, - ti porto a conoscere Rose.

Voleva tirargli due schiaffi e invece salì senza fare sciarriate.

Disse solo: - Così tanto ci hai messo?

- Il vento non porta più le mie lettere, - rispose lui laconico.

Si svegliò smarrita. Era pieno giorno e la città già firriava e faticava. Lo cercò per tre giorni, infine le dissero: non respirava più, hanno dovuto intubarlo, poi l’hanno sedato. Poi più nulla.

Ti aspetto Nica, torna. Torna prima che faccia scuro, pensò e si accese un’altra sigaretta.

Rose in un angolo allattava i cuccioli.

 

- Possiamo restare insieme tranquilli, e fingere  - dato che è solo l'inizio - di avere tutto il tempo del mondo.

- E ne avremo meno ogni giorno.

E poi più nulla. 

Possessione - A. S. Byatt, 1936-2023




domenica 12 novembre 2023

ElbaSwim647 2023, cronaca di una zingarata all’Elba.




Mercoledì 4 ottobre

Mon General (alias Cristina): Sabriiii vieni all’ElbaSwim647?
Io: ---- (diplomatico silenzio)
Monica: Sabriiii vieni all’ElbaSwim647?
Io: no no. Ho altro da fare
Donatella: Sabriiii vieni all’ElbaSwim647?
Io: uff ...no, no…non ne ho voglia.
Donatella (imperterrita): peccato perché Monica aveva proposto di partire venerdì alle 23, dormire in auto a Piombino prendere il primo traghetto per l’Elba, nuotare e ritornare sabato sera
Io: Ah ok, allora si va. Ma prima chiamiamo Mon General per l’organizzazione.
Neanche il tempo di finire la telefonata che Mon General ha già trovato e comprato i biglietti in offerta del traghetto in offerta e ci ha iscritte all’ElbaSwim647, mentre io ingenuamente (e con un misto di preoccupazione) chiedevo:
Mon General! ma a quale gara mi hai iscritto?
Mon General: Beh…la 25km non l’ho ancora organizzata, allora ho ripiegato sulla 12km. E poi mica vorrai andare fino all'Elba per nuotare solo 3km?
Nasce così la zingarata delle Tre Matte all’Elba (Donatella, Monica e io) e pure all’alba + Una in Smart Car (Mon General)
Partenza venerdì 7 ottobre da Milano intorno alle 23:00. Donatella alla guida che manco Niki Lauda, mentre Mon General ci segue a distanza.

Arrivo a Piombino intorno alle 2 di notte, birretta e bruschetta (perché mica vorrai farti mancare una birretta a Piombino nell’unico bar trovato aperto) e poi al porto in attesa dell’imbarco.

***

Sabato 8 ottobre alle ore 6 siamo sul traghetto alle 7 sbarchiamo all’Elba, un po’ prima delle 8 siamo a Marciana Marina, alla ricerca disperata di un caffè che ci tenga sveglie.

Alle 9 sono a Portoferraio che mi contorco come una biscia per cercare di entrare nel costumone. Alle 9:30 mi accorgo di aver dimenticato (as usual) la vaselina e vado a elemosinarla agli altri nuotatori (grazie Gaia
🙏
).

Alle 10 partenza della 12km. Alle 10:15 gli occhialini si appannano e nuoto nella scighera: non vedo il blu del mare, non vedo le meduse, non vedo le canoe e tiro a indovinare il gommone di rifornimento, mentre le boe sono solo un’ipotesi lontana.

Arrivo a Marciana Marina ben 3 secondi prima dello scadere del tempo massimo😅, con Marco che mi registra in diretta per mandare il video a Mon General che da casa dirige tutte le operazioni.

Nel frattempo Donatella si è già scofanata due piatti di pasta e dorme beata in piscina.

Alle 17:45 siamo sul traghetto di ritorno. Breve sosta a Piombino e poi via verso Milano al ritmo indiavolato del punk.




Eh Oh Let’s go!



P.S.: ElbaSwim647 è organizzata da Abbracciamoli Onlus che organizza eventi sportivi ecosostenibili per un ritorno sociale


P.S.: Pasticceria Fontana&Fontana, grazie del super plum-cake 🙏










martedì 8 agosto 2023

Cinque suggerimenti tra il punk e il jazz per traversate a nuoto di successo (forse)

 


Sognate di solcare i 7 mari (a nuoto)? Ambite di traversare la Manica a nuotando? Ve la sentite di affrontare il North Channel e lo stretto di Catalina, con un paio di squali al seguito, cosi che ne avrete di storie da raccontare ai vostri nipoti? Volete nuotare attorno a Manhattan passando sotto il ponte di Brooklyn a dorso? Insomma volete diventare dei maratoneti del mare per le lunghe distanze e siete in cerca di consigli?

Bene c’è un montòn di gente disposta a spiegarvi, raccontarvi, allenarvi e a chiedervi soldi.

Se, invece, avete qualche minuto da perdere per leggere dieci, anzi no facciamo cinque, suggerimenti un po’ jazz e un po’ punk (che per quelli seri son capaci tutti) allora siete nel blog giusto.

 💧💧💧

1 - Trovatevi un bravo coach.

Sì ma … quando un coach è un bravo coach?

È bravo il coach che ha imparato a conoscerti: conosce le tue forze e le tue debolezze e, come un pianista sulla tastiera, te le suona su entrambe: to-swim-or-not-to-swim, swim-hard-or-go-home, swim-swim-e-ancora-swim.

È bravo il coach che sa quando devi smettere e quando devi continuare e sa quanto ancora puoi spingere e fin dove puoi sperare di arrivare…verso l’infinito e oltre (of course).

È bravo il coach che durante le gare in piscina, alle quali ti ha iscritto obtorto collo, sa quando gridare tutti gli “op, op, op” al momento giusto.

È bravo il coach che ti chiede: come stai? … e se gli rispondi col piagnisteo ti manda direttamente a caghér (ma senza che te la prendi, perché il bravo coach ti conosce e sa come farlo).

È bravo il coach che ha fiducia in te anche quando tu non ne hai e, men che meno, ne hanno gli altri, che osservano con sufficienza i mille e mille difetti del tuo stile libero …ehm un po’ troppo libero a onor di vero.

È bravo il coach al quale proponi di allenarti per qualsiasi traversata matta che ti passa per la testa e ti risponde serafico: - “va bene ne parleremo” - e poi riprende a farsi gli affaracci suoi perché ne ha già abbastanza di atleti da allenare e non ne vuole di svitati nella squadra a scassargli i cabasisi.

È bravo il coach che ti pensa e, quindi, ti invia un allenamento personalizzato proprio quando tu stavi pensando di bigiare e darti alla pazza gioia e poi ti aspetta a bordo vasca e chiede con aria luciferina: - com’è andata?

È bravo il coach al quale bastano due parolette, due, per rimetterti a posto e farti tornare la voglia di nuotare.

💧💧💧 

2 - Macinate chilometri! 

Sì ma quanti?

Certamente tanti.

2 bis - Macinate chilometri!

Sì ma quanti?

Quanti vi fanno star bene! Quanti non vi massacrano le spalle o la cervicale…quanti vi fanno sentire felici e confidenti in voi stessi.

Allenatevi e allenatevi, nuotate e nuotate, fate quello che potete con la geometria variabile degli equilibri di lavoro, famiglia, soldi, tempo libero e…allenamenti. E se capita che arriva San Fermo … pazienza farete la settimana successiva o quella successiva ancora. E poi improvvisate come nel jazz, ascoltatevi e aggiustate gli obbiettivi, fate test e chiedetevi: com’è andata? … come mi sento?

2 ter - Macinate chilometri! 

Si ma dove?

Dove potete! Non avete il mare a disposizione? Andate in piscina! Non avete la piscina da 50mt? Andate in quella da 25! La piscina è chiusa? …Chiedete al coach, che ha sempre la soluzione giusta.

E, poi, andate al mare, andate al lago, mandate tutti a ramengo e tornate in piscina e ricominciate daccapo!

E, ancora, prendete un treno, prendete un aereo, prendete entrambi e partite… andate a cercare acque novelle...che male che vi vada avrete visto qualcosa di nuovo: un nuovo tramonto, una nuova alba, un mare più salato o uno più gelido, uno più blu o uno più torbido e avrete incontrato persone più disparate con le quali scambiare chiacchiere, informazioni, suggerimenti, integratori. Perché alla fine è cosa cognìta che è nei luoghi di cui ignoravi persino l’esistenza che finisci per essere più felice[1].

 2 quater - Macinate chilometri!

Sì, ma con chi?

Con chi è più bravo di voi!

Con chi, mentre credete di stargli in scia, vi ha sta già toccando i piedi irritato perché gli state rallentando il ritmo voi e la vostra mania di nuotare a stile libero…eehm …troppo liberamente interpretato.

Con chi vi lascia indietro con un paio di colpi di gambe che paiono lenti e pigri e invece sono micidiali.

Nuotate con chi vi scalcia in faccia come un mulo se gli toccate i piedi così imparate la lezione: è sempre meglio nuotare soli.

Nuotate con chi è inarrivabile e vince sempre e dappertutto, senza mai scoraggiarvi perché alla fine è pie’ veloce Achille che non riesce a raggiungere la tartaruga e non viceversa e questo lo sapevano anche i presocratici per i quali non a caso l’acqua è un’archè, ossia il principio di tutte le cose.

💧💧💧

3 - E il freddo?

 Ma andate di jazz anche col freddo!

Be-Bop-A-Lula ...let's rock again

Be-bop, twing, ôn frecc de biss,  quando volete saltellare sotto la doccia gelata.

E poi del cool jazz doppio ghiaccio on the rock, per quando vi sarete acclimatati e nuotare 35km sotto 16 gradi vi parrà di arrostire all’inferno.

Un po’ di free jazz per quando vorrete fare monatine con gli amici.

Dell’immancabile soul jazz per quando il freddo vi avrà scorticato anche l’anima e del punk jazz per quando sarete al di là del bene e del male e non vorrete più tornare indietro.

3 bis – E il freddo?

Provate! Provate chist’-e-chillo: provate con la muta, provate senza muta, provate la smanicata e provate col costumino, provate con una cuffia e provate con due cuffie, provate i tappi per le orecchie e provate a cospargervi come mummie con mix improbabili di lanolina e vaselina e arnica e poi meglio ancora provate senza nulla che poi a togliere tutta quella roba vi serve un giorno di ferie.

💧💧💧

4 - Pazienza

 Dotatevi della pazienza dei santi, anche quando nella vita quotidiana sacramentate come nella migliore tradizione veneta.

Pazienza quando gli allenamenti sembrano non finire mai. Pazienza quando la vostra tecnica è penosa e dovete ripetere e ripetere e ancora ripetere, lo stesso esercizio. Pazienza quando invece di migliorare peggiorate.

Pazienza quando non state nei tempi delle ripetute. Pazienza quando i vostri compagni di squadra stanno facendo la doccia, ma a voi mancano ancora un paio di esercizi da finire e avete pure i crampi.

Pazienza quando invece di respirare bevete ettolitri di acqua salata.

Pazienza quando le meduse vi si strusciano addosso manco fossero il vostro gatto di casa.

Pazienza quando la corrente vi spinge indietro o di lato e comunque sempre dove vuole lei o quando non vi fa avanzare di una bracciata.

Pazienza quando dovete aspettare il momento buono per traversare e il momento buono non arriva e rischiate il ritorno a tornare a casa con le pive nel sacco senza averci neppure provato…però poi il miracolo accade e sei in acqua e allora si è tutto vero e ci stai provando.

💧💧💧

5 - Futtitinni!

Futtitinni e non pensare agli altri.

Sono più bravi? Più forti? Più veloci? …so’ pure più ganzi perché tu sei chiatto-e-niro e anche se vieni r’o sud, campi (malamente) a Milano dove nun ce sta o’ mare?

E futtitinni lo stesso!

Il mare è agitato, più dei tuoi pensieri, e ti strapazza quà e là e ti sospinge contro plotoni di pelagiche. Tu che fai? Futtitinni e pensa a divertirti: è la tua festa. It’s your party!

Quando nuoti è sempre la tua festa anche se non sembra proprio visto l’accumulo di sofferenze che stai patendo e tutte le vagonate di soldi che ci hai speso.

La Dea bendata sembra essersi distratta? Vi ha dimenticati e ha baciato qualcun altro? ..e futtininni lo stesso perché è sempre e ancora la tua festa.

It’s your party! Eh Oh! Let’s swim! Eh oh!

💧💧💧

 6.- (si lo so avevo scritto cinque): Non seguitemi per altri consigli.





Credits: Tutte le immagini presenti in questa pagina sono fotografie dei murales disegnati da Vanessa Daws (artista e nuotatrice) che si trovano nella spiaggia di Donaghadee (North Ireland) luogo di partenza per i nuotatori che provano a traversare il North Channel.

[1] Cees Nooteboom, Cerchi infiniti, Iperbora, 2017.

sabato 20 maggio 2023

Tunisian Open Master 2023 - TOM# 6



Tunisian Open Master 2023 TOM# 6 in brevis.

Cinque giorni di gare tra mare e piscina.

Nuotatori da 29 paesi di tutto il mondo.


Piccola ma motivata delegazione italiana e, ancora più piccola e motivata, la delegazione del Gonzaga Sport Club.


Babele di lingue: arabo, francese, portoghese, inglese, italiano e last but not least dialetto lombardo nella sua pregiata variante brianzola.

Concluse le gare in piscina sabato si disputa, la 5km in mare tra circa 40 nuotatori, in condizioni meteo pessime: nuvolaglie, raffiche di vento e, si favoleggia, due metri d'onda. Buon umore dei nuotatori alto come le onde. 


- Motivation? - chiede la concorrente francese
- De brutt! - gli ribatte la concorrente brianzola, mentre danno il via e tutti corrono in mare e il mare li ributta tutti indietro. Più che nuotare si ruzzola tra le onde, si cerca disperatamente di individuare le boe direzionali; si perde l’orientamento, ci si scontra con altri nuotatori. 

La rappresentanza brianzola manda a caghêr il mondo intero, ma soprattutto la compagna di squadra che grida tra le onde: seguimiiiiiiii.


L'intero percorso viene completato da 6 nuotatori e, per la cronaca, Italia (con il Gonzaga) presente nel drappello dei fab six.



Domenica il mare si prende la rivincita su tutto e tutti e le gare (3km e 1.5km) vengono annullate. 
Ma il buon umore resta alto e alcuni temerari corrono in acqua a rotolare tra le onde.

Il mare equanime distribuisce a tutti schiaffoni e sassate e alla fine non si può che festeggiare cantando con Cheb Khaled : On va s'aimer, on va danser. Oui, c'est la vie, la la la la la.








martedì 20 dicembre 2022

Fuori Linea #14 - Attendo [sul fondo]


L’anima trema sull’enigma eterno;

fratello, soffro la tua stessa pena:

attendo un’Alba e non so dirti quale

 (Guido Gozzano – Domani)


 Attendo     

               [sul fondo]

Responsi

Verdetti

Vaticini

[Attendo]

Le Benevole

La Grazia

Il Perdono

[Attendo]

Che termini la notte

[con]

Il tuo arrivo

[Attendo]

Un’Alba e non so dirti quale


 

 

domenica 11 settembre 2022

E in un mare (del Nord) a lieto fine tu non credere mai

 

 





La decima ora è andata lasciando una scia di sangue nel mare, ma ancora non lo sappiamo. 

Sono da poco passate le 23:07 del 6 settembre 2022. Le luci della costa irlandese sono oramai vicine e si vedono bene. David ha appena iniziato il suo terzo turno della staffetta che, partendo dalla Scozia dovrebbe approdare in Irlanda. Controllo la risalita di Gemma sull’Anantya pronta a passarle il DryRobe. Barry, il nostro Observer, e Francis, il nostro compagno di staffetta, la stanno aiutando, ma lei si ferma a cavalcioni sullo zodiac e ci mostra la gamba: ha un taglio lungo e profondo fino all’osso e il sangue zampilla ovunque.

La traversata è iniziata alle 13:07 dalla spiaggia di Salt Pans Bay (Scozia). Le condizioni del mare sono dure e difficili, ma non impossibili. La temperatura dell’acqua, appena sotto i 16 gradi, è accettabile.

Abbiamo lasciato Bangor Marine (North Ireland) alle 11:30, dopo quattro giorni d'attesa del momento propizio, contro condizioni meteo in continuo deterioramento. 

L’idea di nuotare in staffetta il North Channel, venne a David. Me ne parlò una sera di fine estate 2020 a Barcellona tra una chiacchiera e l’altra.

Senza alcun indugio ci salto dentro a piè pari e nel giro di un paio di settimane abbiamo la data: 3-8 settembre 2022, con Infinity Channel. Due anni di tempo per allenarci, prepararci e organizzarci.

Ed eccoci finalmente, dopo aver superato ogni sorta di ostacoli ed imprevisti: malattie, problemi di lavoro, defezioni, ricambi dei componenti del team, e finanche un’operazione d’urgenza di asportazione tumore, appena quattro settimane prima.

Ma siamo qui. Ogni giorno nuotiamo: doppio e anche triplo allenamento. Stringiamo amicizie con gruppi di nuotatori locali: le Menopausal Mermaids, i Chunky Dunkers, le Beau et le Bestie. Ognuno ci supporta, ci dà consigli, ci dona cuffie per nuotare e caldi berretti di lana per affrontare il freddo.

E noi siamo pronti. Una staffetta da quattro, formata da tre nuotatori di Barcellona (Francisco Santisteve, Gemma Romero Aznar, Josè David Garcia) ed una nuotatrice meneghina, io. Con Gemma che, last minute, ha sostituito Carles e si è fatta 3 ore di qualify swim a 15.5 gradi giusto 48 ore prima che si aprisse la nostra finestra temporale del 3-8 settembre.

Ma dal 2 settembre si è alzato un vento ostile e restiamo in attesa, compulsando il meteo, allenandoci, e cucinando pasta: alla carbonara, all’arrabbiata all’amatriciana e poi ancora alla carbonara.

Il primo evento inaspettato arriva la sera del 5 settembre. Ci chiamano dall'Infinity Channel: domattina alle 11:30 trovatevi a Bangor Marine, si tenterà la traversata partendo dalla Scozia alle ore 14.

Chiediamo di fare almeno un briefing prima di partire e così alle 8:30 del 6 settembre ci troviamo con i membri di Infinity Channel ed esprimiamo i nostri dubbi: il meteo prevede un mare molto difficile, ci aspettiamo circa 13/14 ore di traversata e con la partenza alle 14:00 significa nuotare di notte a lungo. Concordiamo così di anticipare cosi la partenza alle 13:00 per sfruttare la luce del giorno più a lungo possibile.

Ultime raccomandazioni: per farcela con queste condizioni ognuno dovrà sempre dare il 100% ad ogni turno. Inoltre, in caso di incontri ravvicinati con qualche poco raccomandabile Cyanea capillata[1] e Chrysaora hysoscella[2] (specie di meduse tipiche del North Channel) continuate a nuotare, anzi – se potete - aumentate il ritmo, se vi fermate vi si avviluppano in un abbraccio – come dire – poco appropriato.

Stabiliamo un linguaggio dei segni per comunicare a chi è di turno in staffetta quando è passata la mezzora, quando mancano 5 minuti e quando ne mancano due alla fine del suo turno.

Alle 13:00 Francis si tuffa dall’Anantya e nuota verso la spiaggia di Salt Pans Bay, alle 13:07 l’Observer fischia il via e Francis da così inizio alla traversata del North Channel della Brigada Salata, il nome che abbiamo scelto per il nostro team.

L’ordine della staffetta stabilito è: Francis, Gemma, David e io.

Le regole dell’ILDSA sono le solite: si nuota un’ora a testa a rotazione fissa con cuffia, costume e occhialini. Ci si può spalmare di lanolina/vaselina. Non si possono avere contatti con gli altri nuotatori e, last but not least, se uno fallisce, falliscono tutti.

Alle 13:50 Gemma inizia a prepararsi alle 14:07 è in acqua, Francis ha finito bene il suo turno nuotando sorridente per circa 3.5km, schivando meduse e caracollando tra le onde.  

Alle 14:50 è il turno di David a prepararsi e alle 15:07 anche lui entra in acqua. Il cambio della staffetta procede bene, il ritmo è costante, il morale è alto, come il mare che scintilla di un azzurro opalescente, tendente al grigio. Il vento alza onde laterali ma che spingono verso l’Irlanda.

 Il mio primo turno inizia alle 16:07: la prima mezzora vola, non sento freddo e nuotare tra le onde mi rende felice. Memore delle raccomandazioni del briefing, do il 100% di quello che può riuscire a dare a nuoto un ronzinaccio come me.

Poi iniziano ad apparire.

Prima una, lontana in profondità. Poi altre. Indecifrabili, misteriose, con lunghi tentacoli fluttuanti, alcune in profondità altre a pelo d’acqua, vicine. Pericolosamente vicine.

Mi faccio attenta, muovo la testa a periscopio per intercettare dove sono. Enigmatiche, sembrano danzare leggere tra le onde. Ci nuoto in mezzo. Sono così tante che l’acqua, a tratti, brucia la pelle.

Una arriva veloce alla mia destra, faccio appena in tempo a vederla che si è già amorevolmente strusciata su tutto l’avanbraccio, tengo sollevato il braccio sinistro, mi inarco come un gatto giusto il tempo di vederla passare tra il collo e il petto e poi scomparire, senza altri strusciamenti.

 

Alle 17:07 il mio turno è finito, Francis è di nuovo in acqua io risalgo: sto bene, non ho freddo, il braccio brucia ma nulla di grave.

C’è un cambio di marea, questo complica il mare ancora di più e rallentiamo leggermente ma continuiamo ad avanzare bene. 

Quando è il secondo turno di David (19:07) avanzano anche grosse nuvolaglie scure che portano pioggia, ma scorrono via veloci, come il tempo, ecco tocca di nuovo a me.

Sono le 20:07 c’è ancora un po’ di luce, ma per sicurezza entro in acqua con una lucina sulla testa e una glow-stick sulla schiena. L’acqua è leggermente più fredda ma sto bene. Rapidamente diventa buio. Dell’Anantya vedo solo le glow-stick che hanno attaccato al bordo, sotto di me intravedo il fluttuare luminescente di qualche medusa. Ho sistemato male gli occhialini e l’occhio sinistro sta nuotando pure lui. Mi fermo svuoto l’occhialino ma si riempie subito. Rinuncio. Nuoterò cosi, l’importante è non perdere di vista la barca e sperare che andando alla cieca nel mare che assomiglia ad un campo minato di meduse la Dea bendata mi assista. E infatti mi assiste, fischiano la fine della mia ora senza neanche uno abbraccio meduseo.

Il terzo turno di Francis è iniziato male: l’hanno perso subito, tra le onde e il buio della notte. Per qualche minuto non sappiamo dove sia. Poi riappare. Tiriamo tutti un sospiro di sollievo.

Sulla barca questa volta ci impiego un po’ di più a recuperare, ma sto bene e ho l’impressione di aver nuotato bene e azzardo anche a pensare ad un finale ottimistico della nostra traversata.

Ma non sarà così, sta per accadere il secondo evento inaspettato, quello che segnerà il fallimento della Brigada Salata. E’ difatti iniziata la decima ora, con il turno di Gemma. Non lo sappiamo ancora ma sarà l’ultima.

Sento David gridare indicazioni a Gemma: izquierda, derecha, izquierda!!! Gemma appare disorientata, non riesce a vedere la barca, il mare è sempre più scuro ed agitato.

Alle 22:50 David inizia a prepararsi al suo terzo turno, io gli do il cambio fuori a gridare nella notte indicazioni: izquierda Gemma … derecha …. Gemma izquierda!!!

Alle 23:07 David è entrato in acqua, alle 23:10 l’Observer da l’ordine di interrompere la traversata: Gemma va portata in ospedale d’urgenza.

Grido: stop David stop, Gemma està herida.

L’interno dell’Anantya è pieno di sangue, stanno disinfettando e fasciando la gamba di Gemma. Cerchiamo di capire cos’è successo: salté en agua, una ola me empujó contra el barco, me sentí mal, pero pensé en un golpe, no un corte así que seguí nadando.

Un taglio contro l’elica dell’Anantya, un’ora a nuotare e a dissanguarsi.

Epilogo: rientrati d’urgenza a Bangor (North Ireland), Gemma viene portata in ospedale, fortunatamente non sono stati compromessi né tendini né muscoli e se la “cava” con una trentina di punti e un paio di mesi di sospensione di ogni pratica sportiva.

Infinity Channel ci offre un’altra finestra per il 2023…chissà…