La decima
ora è andata lasciando una scia di sangue nel mare, ma ancora non lo sappiamo.
Sono da poco passate le 23:07 del 6 settembre 2022. Le luci della costa irlandese
sono oramai vicine e si vedono bene. David ha appena iniziato il suo terzo
turno della staffetta che, partendo dalla Scozia dovrebbe approdare in Irlanda.
Controllo la risalita di Gemma sull’Anantya pronta a passarle il DryRobe.
Barry, il nostro Observer, e Francis, il nostro compagno di staffetta, la
stanno aiutando, ma lei si ferma a cavalcioni sullo zodiac e ci mostra la
gamba: ha un taglio lungo e profondo fino all’osso e il sangue zampilla
ovunque.
La
traversata è iniziata alle 13:07 dalla spiaggia di Salt Pans Bay (Scozia). Le
condizioni del mare sono dure e difficili, ma non impossibili. La temperatura
dell’acqua, appena sotto i 16 gradi, è accettabile.
Abbiamo
lasciato Bangor Marine (North Ireland) alle 11:30, dopo quattro giorni d'attesa del momento propizio, contro condizioni meteo in
continuo deterioramento.
L’idea di
nuotare in staffetta il North Channel, venne a David. Me ne parlò una sera di
fine estate 2020 a Barcellona tra una chiacchiera e l’altra.
Senza alcun indugio ci salto
dentro a piè pari e nel giro di un paio di settimane abbiamo la data: 3-8
settembre 2022, con Infinity Channel. Due anni di tempo per allenarci, prepararci
e organizzarci.
Ed eccoci finalmente,
dopo aver superato ogni sorta di ostacoli ed imprevisti: malattie, problemi di
lavoro, defezioni, ricambi dei componenti del team, e finanche un’operazione
d’urgenza di asportazione tumore, appena quattro settimane prima.
Ma siamo
qui. Ogni giorno nuotiamo: doppio e anche triplo allenamento. Stringiamo
amicizie con gruppi di nuotatori locali: le Menopausal Mermaids, i Chunky
Dunkers, le Beau et le Bestie. Ognuno ci supporta, ci dà consigli, ci dona
cuffie per nuotare e caldi berretti di lana per affrontare il freddo.
E noi siamo
pronti. Una staffetta da quattro, formata da tre nuotatori di Barcellona (Francisco Santisteve, Gemma Romero Aznar, Josè David Garcia) ed una nuotatrice meneghina,
io. Con Gemma che, last minute, ha sostituito Carles e si è fatta 3 ore di
qualify swim a 15.5 gradi giusto 48 ore prima che si aprisse la nostra finestra
temporale del 3-8 settembre.
Ma dal 2
settembre si è alzato un vento ostile e restiamo in attesa, compulsando il
meteo, allenandoci, e cucinando pasta: alla carbonara, all’arrabbiata
all’amatriciana e poi ancora alla carbonara.
Il primo
evento inaspettato arriva la sera del 5 settembre. Ci chiamano dall'Infinity Channel: domattina alle
11:30 trovatevi a Bangor Marine, si tenterà la traversata partendo dalla Scozia
alle ore 14.
Chiediamo di
fare almeno un briefing prima di partire e così alle 8:30 del 6 settembre ci
troviamo con i membri di Infinity Channel ed esprimiamo i nostri dubbi: il
meteo prevede un mare molto difficile, ci aspettiamo circa 13/14 ore di
traversata e con la partenza alle 14:00 significa nuotare di notte a lungo. Concordiamo
così di anticipare cosi la partenza alle 13:00 per sfruttare la luce del giorno
più a lungo possibile.
Ultime
raccomandazioni: per farcela con queste condizioni ognuno dovrà sempre dare il
100% ad ogni turno. Inoltre, in caso di incontri ravvicinati con qualche poco
raccomandabile Cyanea capillata e Chrysaora hysoscella
(specie di meduse tipiche del North Channel) continuate a nuotare, anzi – se potete
- aumentate il ritmo, se vi fermate vi si avviluppano in un abbraccio –
come dire – poco appropriato.
Stabiliamo
un linguaggio dei segni per comunicare a chi è di turno in staffetta quando è
passata la mezzora, quando mancano 5 minuti e quando ne mancano due alla fine
del suo turno.
Alle 13:00
Francis si tuffa dall’Anantya e nuota verso la spiaggia di Salt Pans Bay, alle
13:07 l’Observer fischia il via e Francis da così inizio alla traversata del
North Channel della Brigada Salata, il nome che abbiamo scelto per il nostro
team.
L’ordine
della staffetta stabilito è: Francis, Gemma, David e io.
Le regole
dell’ILDSA sono le solite: si nuota un’ora a testa a rotazione fissa con
cuffia, costume e occhialini. Ci si può spalmare di lanolina/vaselina. Non si
possono avere contatti con gli altri nuotatori e, last but not least, se uno
fallisce, falliscono tutti.
Alle 13:50
Gemma inizia a prepararsi alle 14:07 è in acqua, Francis ha finito bene il suo
turno nuotando sorridente per circa 3.5km, schivando meduse e caracollando tra
le onde.
Alle 14:50 è
il turno di David a prepararsi e alle 15:07 anche lui entra in acqua. Il cambio
della staffetta procede bene, il ritmo è costante, il morale è alto, come il
mare che scintilla di un azzurro opalescente, tendente al grigio. Il vento alza
onde laterali ma che spingono verso l’Irlanda.
Il mio primo
turno inizia alle 16:07: la prima mezzora vola, non sento freddo e nuotare tra
le onde mi rende felice. Memore delle raccomandazioni del briefing, do il 100%
di quello che può riuscire a dare a nuoto un ronzinaccio come me.
Poi iniziano
ad apparire.
Prima una,
lontana in profondità. Poi altre. Indecifrabili, misteriose, con lunghi
tentacoli fluttuanti, alcune in profondità altre a pelo d’acqua, vicine.
Pericolosamente vicine.
Mi faccio
attenta, muovo la testa a periscopio per intercettare dove sono. Enigmatiche, sembrano
danzare leggere tra le onde. Ci nuoto in mezzo. Sono così tante che l’acqua, a
tratti, brucia la pelle.
Una arriva
veloce alla mia destra, faccio appena in tempo a vederla che si è già amorevolmente
strusciata su tutto l’avanbraccio, tengo sollevato il braccio sinistro, mi
inarco come un gatto giusto il tempo di vederla passare tra il collo e il petto
e poi scomparire, senza altri strusciamenti.
Alle 17:07
il mio turno è finito, Francis è di nuovo in acqua io risalgo: sto bene, non ho
freddo, il braccio brucia ma nulla di grave.
C’è un
cambio di marea, questo complica il mare ancora di più e rallentiamo leggermente
ma continuiamo ad avanzare bene.
Quando è il secondo turno di David (19:07) avanzano
anche grosse nuvolaglie scure che portano pioggia, ma scorrono via veloci, come
il tempo, ecco tocca di nuovo a me.
Sono le 20:07 c’è ancora un po’ di luce, ma
per sicurezza entro in acqua con una lucina sulla testa e una glow-stick sulla schiena. L’acqua è
leggermente più fredda ma sto bene. Rapidamente diventa buio. Dell’Anantya vedo
solo le glow-stick che hanno attaccato al bordo, sotto di me intravedo il
fluttuare luminescente di qualche medusa. Ho sistemato male gli occhialini e
l’occhio sinistro sta nuotando pure lui. Mi fermo svuoto l’occhialino ma si
riempie subito. Rinuncio. Nuoterò cosi, l’importante è non perdere di vista la
barca e sperare che andando alla cieca nel mare che assomiglia ad un campo
minato di meduse la Dea bendata mi assista. E infatti mi assiste, fischiano la
fine della mia ora senza neanche uno abbraccio meduseo.
Il terzo
turno di Francis è iniziato male: l’hanno perso subito, tra le onde e il buio
della notte. Per qualche minuto non sappiamo dove sia. Poi riappare. Tiriamo
tutti un sospiro di sollievo.
Sulla barca
questa volta ci impiego un po’ di più a recuperare, ma sto bene e ho l’impressione
di aver nuotato bene e azzardo anche a pensare ad un finale ottimistico della
nostra traversata.
Ma non sarà
così, sta per accadere il secondo evento inaspettato, quello che segnerà il
fallimento della Brigada Salata. E’ difatti iniziata la decima ora, con il
turno di Gemma. Non lo sappiamo ancora ma sarà l’ultima.
Sento David gridare
indicazioni a Gemma: izquierda, derecha, izquierda!!! Gemma appare
disorientata, non riesce a vedere la barca, il mare è sempre più scuro ed agitato.
Alle 22:50 David
inizia a prepararsi al suo terzo turno, io gli do il cambio fuori a gridare nella
notte indicazioni: izquierda Gemma … derecha …. Gemma izquierda!!!
Alle 23:07
David è entrato in acqua, alle 23:10 l’Observer da l’ordine di interrompere la
traversata: Gemma va portata in ospedale d’urgenza.
Grido: stop David stop, Gemma
està herida.
L’interno
dell’Anantya è pieno di sangue, stanno disinfettando e fasciando la gamba di Gemma.
Cerchiamo di capire cos’è successo: salté en agua, una ola me empujó contra el
barco, me sentí mal, pero pensé en un golpe, no un corte así que seguí nadando.
Un taglio
contro l’elica dell’Anantya, un’ora a nuotare e a dissanguarsi.
Epilogo:
rientrati d’urgenza a Bangor (North Ireland), Gemma viene portata in ospedale, fortunatamente
non sono stati compromessi né tendini né muscoli e se la “cava” con una
trentina di punti e un paio di mesi di sospensione di ogni pratica sportiva.
Infinity
Channel ci offre un’altra finestra per il 2023…chissà…