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giovedì 14 dicembre 2023

Fuori Linea #15 - Rose

 Fuori Linea #15 - Rose




È arrivata stremata alla controra quando il caldo non dà tregua e ogni cosa sembra liquefarsi per tornare a fluire nel tempo di questa Sicilia eterna.

L’ha svegliato l’uggiolare continuo di Ammuri. Ha subito cercato la lettera nella tasca dei pantaloni. Non c’era. Eppure le aveva scritto: Ti aspetto, torna.

Non era più tornata dallo scorso inverno (o forse era quello prima o l’altro ancora, chissà, il tempo si dilatava e contraeva). Era arrivata inaspettata e insperata. L’aveva abbracciata per dirle : - Sei qui basta sciarriare. Pace.

Sciarriavano sempre. Ma l’ultima volta erano rimasti in silenzio per tre giorni eterni, il camino acceso, lei che vorace leggeva uno dopo l’altro i libri della sua biblioteca. Quasi volesse finirli tutti prima di ripartire. Quasi sapesse che non sarebbe più tornata. Quando non leggeva usciva con Ammuri. Firriava pedi pedi per la campagna, smaniava per il mare che s’intravedeva in lontananza. Ammuri, silenzioso era sempre al suo fianco, mentre lui a casa aspettava, con quel gelo nelle ossa e quella tosse che non dava tregua e la sigaretta e un’altra sigaretta.

È un cirneco dell’Etna. L’hanno abbandonata. È gravida. Chissà com’è arrivata a questa casa solitaria sotto il Monte Eurako.

È deciso la terrà, se è arrivata sin qui una ragione ci sarà. Ammuri l’ha già lasciata mangiare e bere dalle sue ciotole.


La chiamerò Rose, pensò.

Fruga nelle tasche, cerca ancora la lettera. Sospira. Deve aver sognato. Tutto intorno è silenzio. E sogno.

Era arrivato con la sua decapottabile, la sigaretta accesa, il sorriso sornione:

- Nica acchiana, - aveva detto, - ti porto a conoscere Rose.

Voleva tirargli due schiaffi e invece salì senza fare sciarriate.

Disse solo: - Così tanto ci hai messo?

- Il vento non porta più le mie lettere, - rispose lui laconico.

Si svegliò smarrita. Era pieno giorno e la città già firriava e faticava. Lo cercò per tre giorni, infine le dissero: non respirava più, hanno dovuto intubarlo, poi l’hanno sedato. Poi più nulla.

Ti aspetto Nica, torna. Torna prima che faccia scuro, pensò e si accese un’altra sigaretta.

Rose in un angolo allattava i cuccioli.

 

- Possiamo restare insieme tranquilli, e fingere  - dato che è solo l'inizio - di avere tutto il tempo del mondo.

- E ne avremo meno ogni giorno.

E poi più nulla. 

Possessione - A. S. Byatt, 1936-2023