Il mar Adriatico (il cui etimo è incerto potendo derivare sia dalla città di Adria che da quella di Atri[1]), non è altro che un bacino del Mare Mediterraneo (vi comunica attraverso il Canale d’Otranto) che, situato fra la penisola italiana (a occidente) e quella balcanica (a oriente), occupa la depressione tra l’Appennino e le Alpi Dinariche. La sua lunghezza misura circa 800 km, la larghezza, invece, va da 90 a 220 km. Ha una superficie di circa 132.000 km2 e una profondità massima di 1220 m circa[2].
Quanto
alle correnti che lo attraversano, ve ne sono principalmente di due tipi: una
ascendente che entra dal Canale di Otranto e risale lungo la costa orientale;
ed una discendente che si forma lungo la costa occidentale a sud di Ancona. Vi
è poi una corrente litoranea con direzione da nord a sud che ha un
comportamento vario, causato anche dall'ingresso in mare delle acque del Po.
Per
questo, in quel di Atri-Pineto si dice che il “loro” mar Adriatico sia un po’
bagatto: da che appare piatto, si alza in un attimo e sorprende all'improvviso liberando una corrente che trascina via.
Dunque la prima lezione da imparare è: mai sfidarlo.
Ma
se si tratta di sfide e tenzoni, Cristina De Tullio, detta anche Generale (e
dai suoi fidi sodali, il signor Gatto e la signora Volpe, anche Mon General),
non si tira mai indietro, anzi lancia e rilancia.
E
così 12 anni orsono, insieme al gruppo amatoriale Spatangus e con il patrocinio
del Comune di Pineto, Cristina dal nulla ha messo in piedi la gara di nuoto di
acque libere “Trofeo di nuoto Città di Pineto”, che si tiene tutti gli anni il
primo sabato del mese di luglio (su varie distanze la più lunga delle quali è
12km) al fine di raccogliere fondi per varie iniziative solidali.
Nel 2018 ha lanciato l’eco-nuotata per l’ambiente: 2.5km da nuotarsi il primo week-end di maggio, al fine di sensibilizzare sui temi dell’inquinamento dei mari.
E,
infine, poiché non c’è due senza tre, nel 2019 ha aggiunto, il Gran Fondo Tre
Fratelli. Nelle intenzioni del Generale il percorso dei Tre Fratelli doveva
partire dalla spiaggia di Pineto per raggiungere una dopo l’altra le
piattaforme Eni dette “Tre Fratelli” che si trovano in mare aperto (Fratello
Nord, Fratello Cluster e Fratello Est) per poi tornare al punto di partenza. In
tutto circa 13 miglia (25km).
Ma
a Pineto hanno ragione a dire che il mar Adriatico, è inattendibile. Così
mentre durante il sopralluogo di agosto, l'Adriatico, da gran sornione, si è presentato
tirato a lucido e più piatto di una piscina; il giorno fissato per la Gran
Fondo ha sparigliato le acque come un mazzo di carte e ne è uscito …il
Bagatto: mare matto, che ha costretto il Generale, ed i nuotatori al seguito, a
sforbiciare (dimezzandole) le miglia delle loro ambizioni.
Dunque,
il 21 settembre 2019 alla partenza del Gran Fondo Tre Fratelli erano presenti:
12
nuotatori in solitaria (qui elencati in ordine di arrivo): Erich Persico;
Giovanni Ricci; Laura Volpi; Alessandro Florindi; Fausto Antico; Franco Muscarà
Monica Cordaro; Daniele Millozzi; Thomas Cogliati; Giovanni Timi.
Due
staffette da tre:
- Alessandro Trevisi - Umberto Mongia - Matteo Borghese;
- Eva Pozuelo - Amedeo Iannuzzi - Roberta Mauri. Quest’ultimi, gli unici ad avere una cambusa rifornita, giammai ad integratori, barrette e altre tristezze simili, ma a champagne, birra e spritz in abbondanza. Cambusa che è stata scrupolosamente svuotata, fino all’ultima goccia, anche con doccia allo champagne di Amedeo a conclusione della Tre Fratelli.
- Alessandro Trevisi - Umberto Mongia - Matteo Borghese;
- Eva Pozuelo - Amedeo Iannuzzi - Roberta Mauri. Quest’ultimi, gli unici ad avere una cambusa rifornita, giammai ad integratori, barrette e altre tristezze simili, ma a champagne, birra e spritz in abbondanza. Cambusa che è stata scrupolosamente svuotata, fino all’ultima goccia, anche con doccia allo champagne di Amedeo a conclusione della Tre Fratelli.
Una staffetta da due: Cristiana Rossi e Monica Moscatelli.
E infine: 1WR.
Ossia, One-Woman-Relay.
Ovverossia, io col mio sacco di pive da trascinare, dopo che – per incommentabili ostilità burocratiche - ero inopinatamente rimasta senza il mio prode staffettista.
Ma
il mar Adriatico riserva sempre sorprese. E così, il giorno dopo, per chi ha
osato affrontarlo al termine della notte (vale a dire il Generale e la sua
sodale Volpe), ha elargito circa 4 km di ricci di schiuma, una medusa (graziosamente inanellata
intorno al braccio del Generale), libere onde ventose e amare e una luce (quella
dell’alba) che sa di mare.
Timeless
sea breezes
Sea wind of the night:
you come for no one;
If someone should wake
He must be prepared
How to survive you
(Rainer Maria Rilke – Song of the Sea