Nuotare oh oh
Cantare oh oh oh oh
Nel blu nel mare più blu
Felici di nuotare fin laggiù
30 miglia per Ustica nuotando, cantando, sbracciando, senza
mai dormir
Mentre il dottore prepara il gato gin
La luna che sorge dal mar ci fa dir:
Guarda che luna! Guarda che mare!
Questa notte in questo mar vorrei nuotare, anche se è scuro,
anche se è nero
Io mi ci tuffo senza niun pensiero…
Così canta il Generale (alias Cristina De Tullio), dopo aver messo tutti in riga e impartito ordini, disposizioni, fatto partire la staffetta dal porto di Sferracavallo alle 23:28 precise e puntato la sveglia così da verificare la corretta puntualità dei cambi turno, ogni ora, delle staffette.
Le staffette son composte da 15
nuotatori provenienti da varie parti d’Italia per unire le 30 miglia che
separano Palermo dall’isola di Ustica e portare un messaggio di sostenibilità
ambientale, inclusione sociale e sportiva[1].
A costoro devono aggiungersi i
compagni d’avventura che, stoicamente, faticheranno di più. Ossia i due kaykers
di grande esperienza: Giacomo e Francesco, quest’ultimo meglio noto come Ciccio
Kayak[2].
Senza dimenticare Toti, il medico di bordo, e i valorosi skippers delle due
imbarcazioni: Giovanni al timone della Mammy;
Italo e Gianni che si alternano alla guida della Wireless[3].
Il primo a partire, dalla Mammy, è Davide, catanese espiantato a Trieste con una parlantina a mitraglia. Seguono alle 00:28 Gianluca e Stefano all’1.33
Ora il testimone passa alla
Wireless.
Inizio io, alle 2:30, con un esordio tragicomico.
Presa dall’entusiasmo, prendo male le distanze, entro in rotta di collisione col kajak e non mi fermo finché non picchio la testa contro la punta della canoa. Poi, mezza intordonuta, mi metto a nuotare felice nel Mediterraneo che ad ogni bracciata si illumina per via della bioluminescenza che accompagna. Mi seguirà Luciano alle 3:34, per poi arrivare il turno del Generale alle 4:37, che verrà implacabilmente sfrisata da un temibile battaglione di Pelagia noctiluca che avanza verso il termine della notte a schiere unite.
Mentre il sole inizia a sorgere, salutato dalle note di Here Comes The Sun dei Beatles che si levano dalla Wireless, è il turno di Elena (5:38).
Seguiranno le due giovanissime Camilla& Sara, dette anche Flash perché fendono il mare rapide e gagliarde come due Ondine[4]. Con Flavio alle 8:37 e Giulia, alle 9:37, la Wireless ha esaurito tutti i nuotatori a disposizione e ripassa nuovamente il testimone alla Mammy, che alle 10:37 fa scendere in acqua Renata.
Nel frattempo, Gianni e il Generale, hanno esaurito le
canzonette da cantare e io comincio a sproloquiare sotto il sole cocente (che mi
tucculìa la testa senza tregua). Fortunatamente Italo (dalla sua crew affettuosamente
chiamato anche Italaccio), risolleva il morale della Wireless iniziando gli
ospiti natanti ai piaceri della nobile arte del cima-surf. Nel contempo dalla
Mammy si alternano in acqua Salvatore (11:39) e Maurizio (12:40).
Poi, improvvisamente, buio. Io e il Generale veniamo
proditoriamente assalite da un sonno piombigno. Al nostro risveglio tutti i
turni sono saltati. La Mammy ha messo in mare 4 nuotatori contemporaneamente:
Enza e il suo picchetto d’onore. Nel frattempo sulla Wireless serpeggia
l’ammutinamento.
Al grido: - “Hoorah! Anche noi tutti in acqua!”, i nuotatori
abbandonano in massa la Wireless e sciamano in mare. Dopo un po’ di questa confusione, il Generale
richiama tutti fuori dall’acqua, con la sola eccezione di Sara&Camilla,
alle quali è stato assegnato il compito di avanzare più velocemente possibile.
Quando finalmente la Grotta Azzurra è vicina, rientriamo nuovamente tutti in
mare e insieme, gloriosi e gioiosi, nuotiamo fino all’agognato porto di Ustica,
dove ci attendono le autorità cittadine, la stampa, un rinfresco, e le foto di
rito.
Alla mattina, dopo aver atteso che Ciccio Kayak finisse il
giro di pulizia del mare raccogliendo la plastica alla deriva sotto costa,
possiamo partire.
Al grido “Viva Santa Rosalia!” i due kayaks vengono issati
sulla Wireless, che a vele spiegate fa rotta verso Palermo, mentre il medico di
bordo distribuisce birra fresca, prepara deliziosi stuzzichini e decanta i benèfici
effetti di una miracolosa bevanda dal nome misterioso e seducente: “Gato-Gin”.
In vista di Sferracavallo, la Wireless cala l’àncora e i
nuotatori si preparano ad affrontare l’ultima prova.
Una gara di nuoto estremo: nientepopodimeno che la
circumnavigazione della Wireless stessa
- Pronti! Partenza!! Via!!!
Ordina il Generale che, dall’alta poppa della Wireless, si
tiene pronto a scattare il fotofinish.
Dopo che tutti si sono proclamati vincitori, le
inequivocabili riprese del Generale stabiliranno il giusto ordine. Il primo a
guadagnare l’arrivo è stato… Italaccio! che con uno scatto a sorpresa ha
allungato il braccio e toccato la poppa della Wireless.
Ora non resta che rientrare in porto e salutarci velocemente,
affinché non accada che il Generale ed io, perdiamo il volo di ritorno verso la
tentacolare città Mediolanensi.
Cicco Kayak ci offre un passaggio, ma durante il tragitto ha
l’avventata idea di proporre una pausa caffè. L’atto di insubordinazione viene
prontamente stroncato dal Generale e a Ciccio non resta che accelerare verso
Punta Raisi. Visto che siamo in anticipo, per la nota legge del contrappasso, il
volo ha un’ora circa di ritardo. Poco male: nell’aeroporto di Palermo ci sono
bar che offrono ampia scelta di dolci ed io e il Generale, per ingannare l’attesa,
li assaggiamo tutti.
[1] Per evitare l’effetto di “elenco
telefonico” lo squadrone dei nuotatori lo si può trovate qui https://www.usticabluedays.it/la-squadra/
[4][4] Rispettivamente alle 6:39, Camilla e alle 7:39 Sara,
al quale avrà la fortuna di imbattersi in una tartaruga marina.