Tragiche Pelagiche (ballata)
Mare, mare, mare
non farti mai abbordare
c’è poco da arguire, vedi di aìre.
Asprigno fu il suo gancio
provo a prender slancio, allungo la bracciata
mi dà un’altra sferzata!
A stento me la squaglio
fa un freddo da morire
ma questa nuotata dovrà pur finire.
Pavento il congelamento
e lei mi da tormento
perdo l'orientamento
dopo un uppercut al mento.
Ma non mi lamento
e aspetto il mio momento
sguscio per qualche metro
Lei mi viene retro.
Son stanca, tiro il fiato
e lei con un tip-tap
per bene mi ha conciato
con gran semplicità.
Incombe il malcontento
trattengo il pianto a stento
mentre mi schiaffeggia a mo’ di memento.
Tragiche Pelagiche
bucoliche e flemmatiche
anime sadiche che colpite alle natiche!
Medusa ormai adusa
ti lascio ben contusa
Musa giammai ottusa ma certo troppo diffusa!