Fuori Linea #1
«Sai cos`è la nostra
vita? La tua e la mia?
Un sogno fatto in
Sicilia.
Forse stiamo ancora lì e
stiamo sognando»
(L. Sciascia - Candido)
Spina
Santina era bella. La più
bella tra le sorelle Spina: Sarina, Santina, Giovannina e Ciccina, che non era
ancora nata ma aveva già capelli rossi e faccia lentigginusa.
Santina testa alta, occhi
fieri, capelli corrotulati sopra la nuca e fermati da minuscole forcine, attravirsava
svelta la strada. Mariano la taliava passare e sospirava per quella carusitta
tosta e avrebbe voluto togliere quelle forcine a una a una e poi sciogliere la
matassa di quei ricci neri come la pece, per perderci dentro quelle mani da
zappaterra che aveva.
Mariano era un senza Dio,
comunista, povero (peccato massimo), disertore della Grande Guerra e neppure la
febbre spagnola l’aveva voluto, tanto era malarazza. Così sibilava invelenito
Saru Spina alle sue figlie, taliando Santina.
-
Sta
pure a capo della lega degli agrumai della Sicilia jonico-orientale.
Ma Santina non
rispondeva, non parlava, taliava. Taliava la furia gloriosa del suo garofano
rosso, la mattina che Mariano, in un vidiri e svidiri, fischiò l’inizio di una
sassaiola, balzò sul palco del comiziante fascista, gli sonò un carricu di
lignate, l’appellò gran curnutu e si diede alla fuga.
La sortita anarcoide venne
premiata con una robusta cura ricostituente di olio di ricino e nelle patrie
galere le legnate furono generosamente restituite in manganellate a lui e, per
superchiu, ai suoi fratelli: Nicoló scampò, Rosario il più piccolo ne morì, aveva
15 anni.
Tirarlo fuori di galera fu
còmpito, come sempre, dell’avvocato Giuseppe Sapienza, detto Peppino: l’avvocato
dei poveri, socialista e libertario, che - anni dopo - sarebbe stato tra gli
organizzatori della rocambolesca fuga da Regina Coeli di due futuri Presidenti
della Repubblica, in attesa di fucilazione.
Mariano, uscì spiritato,
ma non arreso. Ma più spiritata di lui era Santina che gli ficcava gli occhi
addosso e smaniava per un garofano, un garofano rosso.
Così andò la storia.
Sarina, la primogenita delle sorelle Spina, d’ammucciuni, preparò la scala
sotto la finestra della camera. Santina la discese. Mariano l’attendeva.
Fuggirono nottetempo: lui aveva 26 anni, lei 10 di meno.
Allo scandalo della
fuitina una sola riparazione era possibile: il matrimonio.
Saru Spina, giarno di raggia,
dovette piegarsi alla forza dei fatti. Lui che non si era mai piegato, neppure
ai rovesci delle onde, quando aveva fatto naufragio con tutto il suo carico e a
forza di braccia dai marosi aveva portato in salvo solo la sua pellaccia e
aveva principiato tutto d’accapo.