Pensieri liquidi

venerdì 14 dicembre 2018

Fuori linea #2 - Sarina




Fuori Linea #2 - Sarina





L’avevano battezzata Sarina, per rispetto a suo nonno Saro Spina, che però detestava lei è tutta quella malarazza di nipoti nati dalla fuitina della figlia con quello scioperato di Mariano Previtera.
Lui che con la guerra, ancora una volta, aveva perso tutto. Lui – vedovo e con le altre figlie emigrate in America, Australia, Canada - costretto campare a casa di quel miscredente comunista e, per superchiu, povero del genero.

- Mariano m’arrubbò a figghia chiù bedda e tangelosa. E le sue figlie (Rosa, Venera, Sarina, Maria e Giovannina) non sono così belle come la madre. Sarina, poi, così magra, magra e giallinusa è brutta assai. E poi firria sempre pedi pedi e quando non firria, legge e legge e chiui legge più diventa una capa matta e disubbidienti. E più è disubbidienti e chiui su frati Turi principia a fanfariari sulle porte dell’inferno che si aprono, giusto, giusto pi idda, che è così ria.

Così, schigghiava Saru Spina mentre puliziava la tomba della moglie.

Sarina rideva, sapeva che infernu e dijavuluni non esistevano, perché neppure Dio esisteva come già gli aveva spiegato suo padre Mariano: “non è dio che crea l’uomo, ma l’uomo che crea l’idea dell’esistenza di dio”. Sull’inesistenza di Dio, peraltro, Mariano era possessore di prove certe e inconfutabili da quando aveva visto morire il padre suo con l'osso del collo rotto mentre, infervorato dall’Io credo che andava recitando, non s'addunò di un ramo spezzato cadendo miseramente dall'albero. Per grazia ricevuta. E miseria assicurata. Amen.

Povero Mariano Previtera, lui così mangiapreti non si capacitava di come l’unico figlio maschio gli fosse sortito così chiesastro e straviato dalla linea del comitato centrale. 
Ma Turi - grazie ai liberators ai quali si era unito, con l’entusiasmo dei suoi vent’anni, per sminare la spiaggia di Qurtil Masqalah - aveva trovato la fede e, soprattutto, una missione: fondare la prima chiesa cristiana evangelica della Sicilia jonico orientale e da lì convertire tutti gli infedeli.

- Misdea, misdea, ‘na famigghia di pazzi - santiava Saro Spina, mentre il nipote, Bibbia, alla mano ammoniva “Tutti pellegrini di passaggio semu, apri il tuo cuore alla parola du Signuruzzu, prega cu mia”.

-   Misdea, misdea, ‘na famigghia di pazzi - santiava Saro Spina, mentre la nipote la testa dentro
un libro, non taliava, non ascoltava, leggeva e leggeva.